Il progetto del Milan degli ultimi anni è chiaro ed evidente: creare una rosa che abbini giovani di talento a veterani più esperti, che possano ergersi al ruolo di modelli da seguire. Oltre agli spesso citati Ibrahimovic e Kjaer, lo spogliatoio del Milan vanta un altro grande leader spesso poco considerato: Alessandro Florenzi. La carriera di “Spizzi”, come viene bonariamente soprannominato dai compagni, è di assoluto livello. Nato a Roma l’11 marzo del 1991, si innamora del calcio fin da piccolo, iniziando a giocare a pallone all’età di 4 anni. Ancora undicenne, Florenzi inizierà la trafila delle giovanili con la squadra che più tardi lo consacrerà definitivamente: la Roma. Esordisce in Serie A con i giallorossi il 22 maggio 2011 e giocherà per quei colori fino al 2020, salvo una stagione in prestito a Crotone, in Serie B. Il suo bilancio complessivo con i capitolini è di 225 presenze e 25 gol. Nel gennaio 2020, a causa di alcuni attriti tra lui e l’allenatore della Roma Paulo Fonseca, finisce ai margini del progetto e viene girato in prestito al Valencia. A fine stagione torna a casa, ma dopo poco viene nuovamente trasferito, a titolo temporaneo, al Paris Saint Germain. Tra le fila dei francesi trova abbastanza spazio (21 presenze) e vince anche i primi due titoli da professionista: la Supercoppa francese e la Coppa di Francia. Tornato nuovamente nella capitale trova la situazione della panchina mutata, con José Mourinho come nuovo allenatore. Il cambio di guida tecnica, però, non cambia la sua considerazione da parte dei giallorossi.

In accordo con la loro idea di rosa ideale, Maldini e Massara colgono al volo l’occasione accaparrandosi in prestito oneroso il terzino azzurro. A proposito di Nazionale, l’estate 2021 non è solamente quella del trasferimento a Milano, ma anche quella che gli consegna il trionfo più importante di tutta la sua carriera: il titolo Europeo. Dal punto di vista dell’inserimento nel gruppo Florenzi non ha problemi. In brevissimo tempo si affeziona ai compagni ed ai tifosi, cosa che si può subito notare dalla sua furente reazione all’esultanza polemica di Calhanoglu durante il derby di andata. Sul campo, invece, la sua esperienza inizia un po’ a rilento. Le sue prime presenze sono spesso da subentrato nel ruolo di esterno alto a destra. La svolta arriva dopo quando il calciatore romano va da mister Stefano Pioli a palesargli, sempre con il massimo rispetto, le sue perplessità. “Mister, quand’è che mi fai giocare nel mio ruolo? Io sono un terzino destro”; detto, fatto. Complice anche l’infortunio di Davide Calabria l’allenatore del Diavolo inizia a schierarlo come esterno basso e il suo livello di gioco lievita, portandolo anche alla prima gioia in rossonero con la splendida punizione di Empoli.
Adesso Alessandro Florenzi è uno dei leader di questo Milan, sia in campo sia fuori dal campo, e tutti non perdono occasione di elogiarlo per la sua attitudine nello spogliatoio. La stagione sta volgendo al termine e la società è chiamata a prendere una decisione sul futuro del ragazzo. Dopo l’iniziale investimento di un milione di euro, i rossoneri dovrebbero versare altri 4,5 milioni circa nelle casse della Roma per accaparrarsi definitivamente le prestazioni del Nazionale azzurro. Per talento, versatilità e leadership dubito che possa esistere a queste cifre un profilo migliore di quello che il Diavolo ha già in casa. Florenzi è un campione e va riconfermato senza pensarci due volte!
Photocredit: acmilan.com
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