il 13/05/2022 alle 23:00

Fatal Verona, animalisti contro Ibra e rischio Atalanta. Giusti motivi per silenziare la vile aggressione ai tifosi e le parole di Sinisa. Tu chiamala se vuoi … “Informazione”!

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“Capire tu non puoi. Tu chiamale se vuoi. Emozioni”. Mi sono permesso di scomodare un mito assoluto della canzone italiana come Lucio Battisti per esprimere il mio “Canto libero” che queste settimane pallonare hanno ispirato. Accantono il mito Battisti e scendo a disquisizioni meno auliche e più terrene permettendomi di mutuare la frase del capolavoro su citato e trasformarlo in: “Capire tu non puoi. Tu chiamala se vuoi … Informazione”.

Cosa rende prioritaria una notizia? La qualità e il peso della notizia stessa o le pance da solleticare o appagare? Me lo chiedo perché, soprattutto nelle ultime due settimane, è sembrato che caricare di tensione le vigilie del Milan era la notizia delle notizie.

Verona per il tifoso rossonero ha sempre rappresentato croce e delizia. Ma gioia e dolore al Bentegodi si dividono la scena perfettamente a metà. Eppure la “Fatal Verona” stava per diventare argomento di studio a scuola per quante volte è stata evocata. Piccoli e grandi hanno parlato con una discreta padronanza linguistica di eventi storici che coincidevano con quanto stava per materializzarsi domenica scorsa. Il fantasma degli scudetti persi al fotofinish nel 1973 e nel 1990, aleggiava sulle nostre teste.

E fa nulla che a queste due tragedie sportive fanno il pari altrettante vittorie, per niente accennate, podromi di cicli che hanno fatto la storia. Il riferimento è alla vittoria dell’ottobre 1987 che diede la svolta al Milan di Sacchi e quella dell’aprile 2002, primo vagito di quello che sarà il Milan di Ancelotti.

“Capire tu non puoi. Tu chiamala se vuoi … Informazione”.

Come se non bastasse, intorno alle dieci di sabato mattina, una notifica sul mio cellulare mi ha letteralmente gelato il sangue.

Per il Milan si fa dura. Striscione fuori dal Bentegodi contro Ibra: “Ibrahimovic cacciatore, il prato verde non cancella l’odore. Stupratore, assassino, cacciatore”. È la protesta degli animalisti veronesi.

Lungi da me fare ironia o banalizzare il sentimento della protesta però la risonanza di questa notizia stride pesantemente con i “silenzi editoriali” sul post di minaccia dei tifosi veronesi del venerdì e l’accenno alla vile aggressione degli stessi contro tifosi rossoneri, compresi i bambini. Parlare dopo giorni di un gravissimo atto di violenza francamente lascia basiti.

“Capire tu non puoi. Tu chiamala se vuoi … Informazione”.

Vi ricordate da gennaio tutta la giurisprudenza sportiva sull’opportunità di fare ricorso per legittimare una vittoria a tavolino per una partita rinviata? La ricerca del cavillo e l’affezione verso un asterisco considerato un jolly da spendere al momento opportuno, ha occupato costantemente pagine e pagine sui giornali. Il riferimento è a quel Bologna-Inter che fino al fischio d’inizio sembrava fosse un match tra speculatori e vittime sportive.

Eppure Sinisa Mihailovic qualche giorno fa piazza un colpo sotto l’incrocio degno delle sue punizioni: “Sentivo da troppo tempo che questa sarebbe stata una partita scontata, che l’Inter voleva vincerla tramite i ricorsi e questo mi faceva arrabbiare. L’ho detto anche a loro prima della gara, che hanno provato a vincerla prima, perché sul campo non l’avrebbero mai vinta”.

In questi casi la degna chiosa sarebbe: “È tutto vostro onore”. Anche qui, una frase che ribalta tutte le teorie giustizialiste e non solo, è stata sussurrata a labbra serrate.

“Capire tu non puoi. Tu chiamala se vuoi … Informazione”.

In tutto questo domenica a San Siro c’è l’Atalanta, autentica bestia nera. La passione, il sogno, l’ansia e la paura si mescolano in un cocktail diabolico da bere in chissà quale calice.

Non aggiungo altro. Preferisco chiudere come ho aperto. Con un altro monumento della musica italiana: “Penso che un sogno così non ritorni mai più … poi d’improvviso venivo dal vento rapito e incominciavo a …”.

Caro Modugno, nonostante tutto, quel cielo “blu dipinto di blu” non vorremmo si addensasse di nubi nere e poi si sasuccede solo a chi ci crede!

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