Dott. Marano – Rebic
In questi giorni abbiamo contattato Marco Marano, medico specialista in Ortopedia e Traumatologia che negli anni ha sviluppato il proprio campo di interesse nella traumatologia ed in particolare nella gestione e nel trattamento degli sportivi. Il dottore ha provato a spiegarci quali potrebbero essere le cause dei tempi di recupero di Ante Rebic che si stanno dimostrando più lunghi del previsto.
L’infortunio del croato è datato 16 ottobre 2021, giorno del match casalingo contro il Verona. Nella giornata successiva il Milan comunicò che gli esami strumentali avevano escluso lesioni capsulo legamentose.
Pochi giorni dopo Ante, nella settimana che portava a Bologna-Milan, aveva già iniziato a lavorare sul campo infatti il Dott. Marano spiega che il passaggio dalla palestra al campo si fa quando la caviglia è sgonfia, anche se fa male. Da lì in poi si prova a incrementare gradualmente i carichi di lavoro per vedere come reagisce la caviglia.
Rebic sta continuando questo lavoro differenziato sul campo ma senza cambi di direzione e senza forzare con la palla.
Cosa potrebbe aver rallentato il recupero del croato?
“Dal comunicato del Milan si escludevano lesioni a carico dei legamenti e questo è di sicuro un dato importante – spiega il medico – D’altra parte peró, anche distorsioni di grado I (quelle senza coinvolgimento dei legamenti), possono associarsi a traumi ossei minori e quindi a contusioni, in grado di determinare degli edemi ossei.
Gli edemi ossei purtroppo provocano dolori, in particolare nei movimenti di stress dell’articolazione, anche per 3-4 settimane (o anche di più nei casi più gravi). Se dovesse trattarsi di questo, i tempi di recupero non sono mai chiari, bisogna valutare day by day l’atleta e l’evoluzione dei dolori”.
Possibile quindi che Ante continui ad avere male a causa dell’edema osseo che il dottore ha ipotizzato.
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photocredits acmilan.com