L’ex portiere del Milan e attualmente al PSG Gianluigi Donnarumma ha rilasciato un’intervista a L’Equipe. Tra i vari argomenti, anche i motivi per i quali ha lasciato Milano.
Le sue parole sul ruolo e sul fratello: “Non ho mai giocato in nessun altro ruolo, volevo fare il portiere per essere come mio fratello Antonio: era il mio sogno. Mio fratello è sempre stato un modello, ho un rapporto molto forte con lui e quando ci siamo trovati insieme a Milano è stato un momento molto bello per noi. Non avevamo mai avuto l’opportunità di passare del tempo insieme, perché anche lui è andato via presto da casa. A Milano, abbiamo avuto l’opportunità di recuperare”.
Cosa piace a Donnarumma di questa posizione? “È molto difficile perché quando il portiere commette un errore gli fanno gol. Dobbiamo accettarlo. A volte si commettono errori, come fan tutti. Ma per me è anche la posizione più bella, perché ti dà quell’adrenalina, quella pressione positiva che mi piace molto”.
Sul divertimento: “Non puoi mai permetterti distrazioni. L’importante, anche dopo una parata incredibile, è non lasciarsi mai prendere dalla passione e dall’eccessiva fiducia del momento. Devi rimanere equilibrato, concentrato, pensare al momento. Se scappi per un secondo, puoi perdere un’uscita, un posizionamento”.
Donnarumma ricorda di quando, alla finale dell’Europeo, non si è accorto che l’Italia aveva vinto ai rigori contro l’Inghilterra: “È vero che non ho nemmeno festeggiato subito. A ogni modo, con tutti i rigori è lo stesso. Ormai devi aspettare prima di sapere se puoi esultare, perché controllano sul video che i tuoi piedi fossero effettivamente sulla linea. Ci hanno persino portato via quella gioia”.
Poi, continua: “L’equilibrio è sempre stata la mia forza, il fatto di rimanere concentrati, di non sentire troppo la pressione che ti fa esagerare un po’. Sono sempre stato così, rimango concentrato su me stesso. Che si tratti di un gol concesso o di un salvataggio difficile, devi passare al momento successivo rimanendo il più concentrato possibile. Per me, la parata migliore è sempre la seguente. Dopo la partita, hai il diritto di essere felice, puoi prenderti il tempo per analizzare”.
Sui suoi dubbi dopo un errore: “I primi trenta secondi forse sì. Ma poi devi lavorare sulla tua mente ed essere in grado di superarlo, altrimenti sei morto”.
Sulla carriera iniziata al Milan: “Oggi posso quasi sembrare vecchio mentre sono ancora giovane. Ho iniziato molto presto, è vero, e ne sono felice. Da allora ho accumulato molta esperienza, sono cresciuto enormemente. Ho diverse stagioni alle spalle, ogni stagione ha portato la sua parte di difficoltà e questo mi ha permesso di andare avanti. Sono felice del mio percorso e delle mie scelte”.
Si aspettava di esordire a 16 anni? “Era il mio sogno ed ero solo felice. Sarò sempre grato a Mihajlovic: si è fidato di me e mi ha dato tanto. Era molto importante per me, mi ha consigliato, mi ha parlato molto, non lo dimenticherò mai”.
Donnarumma parla proprio dell’esordio contro il Sassuolo: “Sì, mi ricordo. il giorno prima avevo avvertito la mia famiglia dopo aver parlato con l’allenatore. Sono saliti da Napoli a Milano, mi sono commosso molto. È stato un giorno molto speciale, è stato il mio debutto, ero molto giovane. C’era un po’ di ansia, ma solo prima della partita. Una volta sul campo, è completamente finita. Ma le ore prima della partita non sono state semplici. Vedevo i social network, tutto era puntato su di me, e a 16 anni non riesci ancora a gestire molto bene questa pressione. È solo l’esperienza che ti aiuta a gestirlo».
Quando ha firmato per il Psg, si è trovato a condividere il posto con Keylor Navas: “Sono venuto qui con il desiderio di aiutare la squadra a vincere più trofei possibile. Ogni stagione c’è l’obiettivo di vincere tutto. Quando sono arrivato, il mio unico obiettivo era dare tutto per questo club, per la squadra e vincere il più possibile”.
Come l’ha vissuta Donnarumma? “Per me la scorsa stagione mi ha aiutato a crescere enormemente, proprio a causa di queste difficoltà. È stata un’esperienza che mi ha dato tanto, l’ho vissuta così. Quest’anno, Galtier ha dato una chiara gerarchia e lo ringrazio per la sua fiducia. L’anno scorso l’importante era cercare di essere pronto ogni volta che giocavo. L’ho presa in questo modo, anche se è difficile, è un’esperienza in più che ti aiuta, specialmente quando sei giovane”.
Ha aggiunto pressione? “Di sicuro non è facile, devi sapere come gestire questa particolare situazione. Io e Keylor siamo due bravi ragazzi, siamo andati d’accordo, ma è normale che sia difficile. Nella gestione, nel tempo, diventa complicato. L’abbiamo presa bene, sia lui che io, cercando di aiutare la squadra, che è l’unica cosa importante. Non si trattava solo di lui o di me, si trattava di tutta la squadra”.
Poi, Donnarumma prosegue: “Va bene fare delle scelte ad un certo punto. E abbiamo dovuto fare una scelta, che fosse lui o me, era importante per tutti”.
Come mai ha scelto di andare al Paris Saint-Germain nell’estate del 2021? “Soprattutto perché tutti qui mi volevano: dal presidente al direttore sportivo. Ero contento di vedere il loro desiderio di reclutarmi, ha reso molte cose più facili. E volevo vincere il più possibile, scrivere la storia di questo club. Quando arrivi qui, ti rendi conto di quanto sia importante questo club. La città è fantastica, come i tifosi. C’è tutto per vincere e vincere ancora”.
Infine, sulla Ligue 1: “In Italia non è molto ben vista, ma quando sono arrivato ho potuto vedere che il livello è alto. Ci sono squadre molto organizzate, basta guardare la classifica. Troviamo squadre che si allenano molto, vanno veloci, sono fisiche… Dobbiamo lottare ogni volta”.
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