Alessandro ‘Alino’ Diamanti, che in Serie A ha giocato ben 200 partite con Livorno, Brescia, Bologna, Fiorentina, Atalanta e Palermo, ha dato lunedì il suo addio al calcio. In una bella intervista a Sky Sport 24, l’ex trequartista da 33 gol e 35 assist nel massimo campionato italiano ha parlato degli allenatori avuti in carriera.

Queste le parole di Diamanti: “È difficile per me fare un nome, tutti loro avevano pregi e difetti. Ho avuto tantissimi tecnici: Bisoli per me è stato come un fratello maggiore, mi ha fatto capire la differenza tra l’essere un calciatore e una persona che tira calci a un pallone. Poi c’è stato Pioli a Bologna, che mi ha formato per la Serie A e mi ha portato in Nazionale. Poi dico anche Prandelli, proprio nell’Italia: mi ha sempre trattato come un giocatore importante sia per il campo che per lo spogliatoio”.
Ansia per il futuro? “L’ansia non è una parola che fa parte del mio vocabolario. Ero un po’ preoccupato, ma sono sempre stato interessato a tantissime cose. Non vedevo l’ora di giocare l’ultima partita. Cosa farò? Tornerò un paio di mesi in vacanza in Italia quando farò delle feste con i miei genitori e gli amici. Poi farò il corso a Coverciano per prendere il patentino”.
Infine, Diamanti conclude su un possibile futuro da allenatore: “Mi piacerebbe, mi metterò a studiare”.
Il giocatore ha concluso la sua esperienza al Western United, dove ha celebrato il saluto al calcio proprio pochi giorni fa.
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