Di Canio: “Milan sorpresa negativa. Per assurdo, meglio uscire ai quarti…”

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L’ex calciatore e oggi opinionista Paolo Di Canio ha rilasciato un’intervista a Tuttosport concentrandosi principalmente su Milan e Inter.

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Si aspettava questo campionato dalle due? “Assolutamente no, per me partivano come favorite. Mi ha sorpreso il crollo verticale del Milan a gennaio e non pensavo a questo percorso di alti e bassi dell’Inter soprattutto dopo la vittoria a inizio anno contro il Napoli. Entrambe stanno andando molto bene in Europa, ma in Serie A 51 si aggrappano all’alibi del Napoli che vola e questo non basta. I punti in classifica sono pochi, Milan e Inter in campionato sono nettamente al di sotto dei lord standard e le sconfitte sono troppe”.

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E se una delle due restasse fuori dalle prime 4? Di Canio risponde: “Pensando anche al monte ingaggi della Lazio, sarebbe devastante, tecnicamente ed economicamente. Penso che solo la finale di Champions, anche senza vincerla, potrebbe dare un senso al mancato traguardo in campionato. Però conta troppo entrare nelle prime quattro, quindi mi viene da dire che, per assurdo, sarebbe meglio uscire ora dalla Champions per non fallire l’obiettivo minimo in Serie A”.

Passiamo al Milan e a Pioli… “La squadra l’anno scorso ha over performato e ha sfruttato gli errori dell’Inter. Ma il Milan ha giocatori normali, funzionali. Ha vinto quando la catena di destra formata da Theo e Leao è andata sopra al suo livello. Ma si può andare avanti con Giroud e Ibra alla loro età? Tomori per esempio ha fatto bene l’anno scorso, ma adesso? Era la quinta scelta del Chelsea, non può diventare Baresi o Beckenbauer. Non dico non sia bravo, ma ci sono le categorie. Se la squadra non va al 150% rimanendo compatta, non rende. Pensavo poi che Leao esplodesse definitivamente, invece, fra discontinuità, atteggiamenti sbagliati e rinnovo del contratto è diventato un problema”.

Di Canio aggiunge: “Il Milan mi ha sorpreso negativamente perché mi aspettavo una crescita generale, invece ha perso sicurezza e identità. Se avere Ibra in campo o in panchina fa la differenza, significa che i giocatori non sono maturati e hanno bisogno del tutor”.

Sulla sfida di Champions League tra Milan e Napoli: “Gli azzurri hanno entusiasmo e non mi aspetto un calo. Però ha molto da perdere perché è più forte e tutti ormai si aspettano che arrivi in finale. Il Milan, però, non parte battuto: i rossoneri hanno il dna europeo e San Siro che in questi casi può fare la differenza”.

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