Il derby alle porte: le possibili chiavi tattiche del match

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DERBY – Dopo la sconfitta contro lo Spezia e il pareggio con la Stella Rossa nell’andata degli ottavi di finale di Europa League, il Milan ha davanti a sé l’impegnativa sfida del derby. L’obiettivo è dimostrare che gli ultimi passi falsi sono stati un indicente di percorso e non invece un indice di inizio di un periodo negativo.

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Dal punto di vista tattico il derby della Madonnina presenta interessanti quesiti che saranno risolti soltanto con le due squadre in campo. Detto questo, è comunque possibile provare ad azzardare una ipotesi di scenario quantomeno verosimile di quello che potrebbe accadere domenica a San Siro.

Per quanto riguarda l’Inter, la fase offensiva è codificata. La squadra di Antonio Conte gioca un 3-5-2 che basa le proprie situazioni di possesso su una costruzione bassa 3+1 (col supporto di Handanovic) che ha l’obiettivo di far risalire velocemente campo alla squadra.

In questo senso, le vie perché questo accada sono essenzialmente due: lo svuotamento del centro del campo tramite l’allargamento delle mezzali o lo sfruttamento della corsia di destra, dove operano Hakimi e, in supporto, Barella.

Proprio l’ex cagliaritano è uno degli elementi chiave della fase offensiva nerazzurra. Al suo centrocampista Conte chiede, partendo da mezzala, sia movimenti ad allargarsi nella zona destra del campo sia inserimenti centrali nella zona di rifinitura. Questo per andare ad agire da trequartista e da rimorchio al momento dell’attacco agli ultimi sedici metri.

In fascia destra poi sta di recente aumentando il proprio apporto offensivo Škriniar: lo slovacco infatti non di rado sale avendo funzioni da terzino quando l’Inter attacca.

Con Ivan Perišić in crescita come quinto sulla fascia opposta, il Milan dovrà cercare di non perdere i duelli esterni, provando invece, tramite il possesso, ad abbassare i due laterali di Conte.

L’idea base resta comunque quella di servire quanto prima il duo offensivo rappresentato da Lukaku e Lautaro Martínez. Le giocate e i movimenti combinati fra i due definiscono la fase di rifinitura e finalizzazione nerazzurra.

Contenere il belga e l’argentino, in situazione di 2c2, sarà quindi una delle chiavi difensive che il Milan dovrà cercare di interpretare al meglio per indirizzare la partita a proprio vantaggio.

Per questo motivo, nonostante voci si siano levate da più parti in favore di un utilizzo di Pierre Kalulu (per contrastare fisicamente Lukaku) è probabile che Stefano Pioli decida di affidarsi alla più collaudata coppia formata da Kjær e Romagnoli

Importante sarà però il lavoro dei due mediani: dovranno cercare di aiutare i centrali difensivi andando a schermare le linee di passaggio verso la coppia di attaccanti dell’Inter. Il Milan dovrà quindi difendersi con due linee corte e col supporto di quanti più uomini possibile. È necessario evitare che Bennacer (Tonali) e Kessié siano costretti a seguire i movimenti ad allargarsi delle mezzali interiste.

Al netto di queste considerazioni sarà interessante vedere come le due squadre gestiranno la fase di non possesso. Se, cioè, andranno o meno a prendersi alte in queste situazioni.

Guardando i dati del PPDA notiamo come quello dell’Inter (10.45) sia appena il decimo nella massima serie. I nerazzurri infatti, come si sa, sono squadra che preferisce abbassarsi o comunque attirare la pressione avversaria con la costruzione dal basso, per andare poi a colpire in campo aperto con rapide transizioni.

Tuttavia, come evidenziato dallo Spezia, i rossoneri patiscono quando vengono pressati forte. Non è quindi da escludere che l’Inter, almeno nelle fasi iniziali della partita, decida di alzare la prima pressione per andare ad ostacolare la costruzione milanista.

Da parte sua il Milan è invece compagine che pressa più alto (9.32 di PPDA, sesta squadra della A). Come detto però, qualora Pioli scelga di ostacolare il possesso nerazzurro fin dalle prime battute, i rossoneri dovranno farlo nei tempi e modi giusti. L’obiettivo è evitare di lasciare alle spalle della prima linea di pressione quel campo aperto che l’Inter è abilissima a sfruttare in risalita.

Questi sono solo alcuni dei possibili scenari tattici che il derby potrebbe presentarci. I novanta minuti ci diranno se e quali si verificheranno e se ne sorgeranno altri.

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