il 31/05/2022 alle 22:55

Da Origi e Botman a Renato e Fernandez: la certezza resta una sola

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Il Milan è campione d’Italia da poco più di una settimana, il campionato è finito e fa già sentire la sua mancanza. Tempo fa sottolineavo quanto fosse piacevole godersi l’attesa delle partite nonostante le preoccupazioni, l’apprensione o la trepidazione. Oggi lo confermo. E’ bellissimo a posteriori ricordare la cavalcata che ha portato i rossoneri al 19esimo Scudetto della propria storia, passando per alcuni ostacoli e superando diverse difficoltà. Però, quando non ne si conosceva l’esito, il campionato lo si viveva indubbiamente meglio. Insomma, in tutta onestà, senza perdersi in ulteriori discorsi romantici (e fini a se stessi), preferivo di gran lunga il calcio giocato al calciomercato. Negli anni passati, per quanto mi riguarda, era più interessante vivere i mesi estivi con il chiodo fisso dei trasferimenti in entrata e uscita del club del cuore. Forse perché si era un po’ in generale speranzosi di un miglioramento e/o delusi dall’annata passata.

Appunto, oggi è diverso. Arrivando all’attualità, pochi giorni dopo la vittoria dello Scudetto il milanista si è ritrovato a fare i conti con l’inaspettata intervista di Paolo Maldini, che ha evidentemente scosso tutto l’ambiente. Come sappiamo e come ha prontamente riferito la nostra redazione, sono giorni importanti per la proprietà del Milan. Il passaggio di consegne pare imminente e quando avverrà si capiranno molte più dinamiche, sportive e non. Se c’è una cosa che abbiamo capito in questi 4 anni di Elliott è che il club, come brand e come azienda, è cresciuto in maniera incredibile. Basti pensare alle cifre che si sentono per la sua acquisizione (totale o parziale che sarà) da parte di RedBird Capital. Se c’è, invece, una cosa che abbiamo capito della crescita sportiva dell’A.C. Milan è che non può prescindere dalle figure di Paolo Maldini, Frederic Massara e Geoffrey Moncada. Giusto per scorrere veloce – ma rimarcare – qualche esempio che già conosciamo, le stesse in grado di portare a Milano Theo Hernandez, Leao e Kalulu per una cifra inferiore ai 50 milioni di euro. Ci sono diversi paragoni che si potrebbero fare con operazioni da parte di altre società per altri giocatori a cifre superiori, ma evitiamo.

Una triade che ha funzionato in modo efficace e davvero celere. Solo 3 stagioni fa si faceva i conti con la qualificazione (diretta o ai preliminari) all’Europa League. Oggi si ha uno Scudetto in più in bacheca. Infatti, le dimostrazioni di prontezza, progettualità e preparazione della squadra mercato del Milan si continuano a palesare. In procinto di firmare il suo contratto con il club di via Aldo Rossi, dopo aver ampiamente salutato la sua squadra di appartenenza, c’è Divock Origi. Ovunque ormai si legge che, ora libero dal suo contratto con il Liverpool, ha raggiunto l’accordo con i dirigenti per iniziare la sua avventura rossonera. Sarà (o sarebbe) interessante vedere come verrà utilizzato da un allenatore saggio come Stefano Pioli, che ha come più bella caratteristica quella di migliorare il rendimento dei propri giocatori. Quello del belga è stato molto condizionato in questi anni da uno scarso utilizzo in un top team come quello dei Reds, e personalmente credo che nel contesto Milan, a 27 anni, possa trovare la consacrazione definitiva. Ha tutte le carte in regola per diventare l’ennesima “scommessa” vincente della dirigenza.

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Si diceva che l’iter visite mediche-firma-annuncio dell’attaccante si sarebbe sviluppato nell’immediato post finale di Champions League. Così non è stato, evidentemente, per l’incertezza che ancora grava sulla situazione societaria. Prima si rinnoveranno i contratti di Maldini e Massara, prima si potrà cominciare un mercato che, come affermato dal direttore dell’area tecnica rossonera, è pronto “da mesi”. Il mio spassionato consiglio a Gerry Cardinale, RedBird, Elliott e ai Singer, per quel che vale, è di chiudere i discorsi dirigenziali il più velocemente possibile, in modo da lasciare campo libero a due garanzie per i tifosi come gli attuali DT e DS.

Proprio per questo mi preoccupa maggiormente la situazione di Sven Botman. Anche del difensore del Lille si parla tanto da tempo, così tanto da vederlo vicino al Milan. Parentesi prettamente calcistica: è un altro profilo che mi piace per due motivi. Innanzitutto consentirebbe all’allenatore di avere un’alternativa con caratteristiche diverse da quelle dei difensori già presenti in rosa come Kalulu e Tomori (mancino, fisico e meno rapido). In secondo luogo, alzerebbe notevolmente il livello di competizione, mettendo in discussione ogni titolarità. Ad ogni modo, la situazione dell’olandese è diversa da Origi, è ancora di proprietà del club francese: se lo si vuole, bisogna comprarlo. Ecco perché non basta avere un’intesa, per quanto solida sia, solo con il centrale. Se alla società ne perverrà una migliore, tutto potrebbe tornare in discussione. Ed in più, soprattutto quando si parla di calciomercato, il tempo è denaro ed ogni settimana che passa può risultare decisiva. Anche qui: rinnovare i contratti di Paolo e Ricky (me lo concederanno).

Il centrocampo, che vedrà la perdita di Franck Kessié, necessita di un rinforzo di livello. Il nome più accreditato è quello di Renato Sanches, che ha caratteristiche diverse dall’ivoriano: dove si guadagna in qualità, si perde in forza fisica e, forse, costanza di rendimento (68 partite di Serie A con una Coppa d’Africa di mezzo in due anni per Franck, 48 di Ligue 1 nell’ultimo biennio del portoghese). Qualora arrivasse, anche il suo sarebbe un profilo in linea con il progetto di crescita e miglioramento della squadra. Per esperienza internazionale, duttilità ed età. Il discorso fatto per i primi due, vale anche per il classe ’97 ed Enzo Fernandez. Come per Renato, se si scegliesse di puntare sull’argentino, magari in alternativa a Sanches, servirebbero determinati parametri economici che al momento non sono chiari. Nessuno intende sottovalutare una trattativa che è inevitabilmente complicata e delicata ma, come largamente detto, per il calciomercato del Milan è fondamentale chiuderla appena possibile. Quando si rinnoveranno i contratti dei direttori tecnico e sportivo, questi potranno procedere con le operazioni che già hanno in mente e muoversi, quindi, in tempo come sempre.

Comunque, al di là dei nomi, chiunque sbarcherà a Milano quest’estate, con Maldini, Massara e Moncada i tifosi rossoneri sono tranquilli. La fiducia è piena e l’unica certezza che si ha riguarda le loro affidabilità e competenza.

photocredits: acmilan.com

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