il 28/08/2023 alle 10:45

Criscitiello: “Milan, si fa così! Furlani fa i fatti, il nome non basta…”

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Dopo un’estate iniziata con due addii e terminata (forse) con 9 acquisti, Michele Criscitiello si toglie qualche sassolino dalla scarpa sul Milan e sul nuovo corso del club rossonero

Il direttore di Sportitalia Michele Criscitiello si è concentrato parecchio sul Milan nel suo editoriale di questa mattina sul portale dell’emittente. A punteggio pieno dopo 2 giornate di campionato e soprattutto dopo un’estate nella quale tanti addetti ai lavori dopo gli addii di Paolo Maldini e Sandro Tonali lo davano per fuori dagli obiettivi che contano, il Milan vince e convince grazie anche e soprattutto ai nuovi acquisti arrivati dal calciomercato estivo. Una breve premessa:

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“Due partite ad agosto non sono nulla per giudicare. A volte non basta un intero girone di andata. Però se vuoi essere credibile devi parlare e giudicare prima e se vuoi essere ancora più credibile devi saper ammettere quando sbagli la valutazione iniziale. Così come lo scorso anno che non avrei scommesso neanche un caffè sul Napoli Campione d’Italia. Invece ha stravinto a mani basse”.

“Dritti per la propria strada”

L’analisi di Michele Criscitiello sul Milan: dall’addio di Maldini al lavoro di Giorgio Furlani e Geoffrey Moncada, bravi e coraggiosi nel ribaltare la rosa dopo un giugno difficile.

“Il Milan è nettamente più forte dello scorso anno”. Riparto da questa frase di Juric, a fine amichevole (scusate era una partita di campionato) tra Milan e Torino. Quest’anno il Milan ha fatto un mercato super intelligente, poi non credo vincerà lo scudetto e neanche la Champions però la squadra ha avuto una identità in sede di calciomercato dal primo all’ultimo giorno. Furlani non parla ma fa i fatti. Furlani non ha giocato a San Siro e non ha alzato neanche una Coppa ad Atene, forse quando sarà andato in vacanza avrà alzato la coppa del gelato dal tavolo del bar. Eppure, questo sconosciuto con faccia da ragazzino, ci sta dando ragione quando in piena bufera Maldini ha ribaltato il club”.

“Siamo gli unici, e lo sottolineo fino a fine anno, ad aver capito che il club era intervenuto nel punto giusto del male della società. Pioli non è un fenomeno ma si è evoluto molto dai primi tempi di Modena, Salerno e Bologna. Ha ancora qualcosa da sistemare e non deve esagerare nell’azzardo ma è un buon allenatore. Il Milan è la società che sul mercato ha lavorato con maggiore intelligenza, il che non significa che sia la squadra più forte. Sabato i nuovi erano quasi tutti in panchina ma aver cambiato 2-3 titolari strategici e aver allungato la panchina con grande qualità è un segnale importantissimo. Hanno venduto in 48 ore Tonali facendo una cassa pazzesca senza pensare ai post social della gente. Dritti per la propria strada. Si fa cosi”.

“Oggi hai un mercato in attivo, un futuro da plusvalenze importanti e una squadra competitiva. La società prima era un porto di mare. Voleva comandare chi prende lo stipendio ma a volte il nome non basta. Meglio Moncada che non sappiamo neanche dove mettergli l’accento. Serve la sostanza. Bravi i dirigenti a fare pulizia di calciatori che non potevano indossare la maglia rossonera per più di due partite consecutive. Il clima di San Siro è bellissimo. La gente crede a questo progetto”.

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