Intervistato dalla Gazzetta dello Sport, il marcatore più anziano della storia del Milan Billy Costacurta ha parlato della situazione Ibrahimovic.

Il Milan è in corsa per scudetto e Coppa Italia: un successo sarebbe il modo migliore per dirsi addio?
“No, non concordo. Il mio consiglio a Zlatan è di non chiudere così. Il nuovo infortunio subito può rendere il momento particolarmente stressante oppure è da qui che può trovare altra forza per scrivere un altro finale. E’ vero, la stagione è stata contraddistinta dai guai fisici ma per quella che è stata la sua storia e per quello che ha dato al Milan è giusto risolvere anche questa e guardare ancora avanti. Verso altri obiettivi meravigliosi”.
Neppure risollevarsi per il gran finale e alzare un trofeo sarebbe una chiusura all’altezza?
“Fossi in lui non smetterei, per il semplice fatto che quando è stato bene e ha giocato è sempre stato importante. Anche più Giroud che pure ha segnato gol decisivi ed è stato giustamente esaltato per questo. Ma io preferisco Zlatan e penso che possa dare ancora molto, ovviamente senza giocarle tutte o nemmeno tantissime”.
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Quest’anno ha saltato 16 partite, e sono 12 quelle giocate da titolare. L’anno prossimo, con un altro anno sulle gambe, non rischia di essere utilizzato ancora meno?
“Credo che possa benissimo essere pronto per giocare almeno la metà delle partite stagionali. Scendere sotto questa quota lo isolerebbe in un ruolo marginale che non gli appartiene. Può farcela e mi permetto un altro consiglio”.
Quale?
“Io l’ho imparato nel tempo, forse lui è ancora troppo ansioso di rientrare. E’ l’unico errore che mi permetto di imputargli: con quella struttura lì, a quarant’anni, dev’essere meno impetuoso. Deve essere più calmo, non forzare ogni volta il rientro: certe ricadute possono essere dipese anche dalla sua voglia di tornare prima possibile ad aiutare la squadra. Ma un fisico come il suo, all’età che ha, deve essere gestito diversamente da prima. Se da giovane recuperi prima, dopo devi avere più pazienza. Un giorno in più di cure o solo qualche ora può fare tutta la differenza del mondo”.
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