L’allenatore Cosmi parla anche del Milan nella lunga intervista tra passato e futuro
Serse Cosmi, nella sua intervista a La Gazzetta dello Sport, ha toccato diversi temi: Serie A del passato e odierna, Napoli e anche Milan. Ormai più di vent’anni fa, l’allenatore faceva il suo esordio in Serie A sulla panchina del Perugia. Oggi, dopo l’ultima esperienza a Rijeka (Croazia), Cosmi aspetta la prossima avventura per rimettersi in gioco, magari proprio in Italia. Di seguito, le sue dichiarazioni alla rosea.

Tra algoritmi e nostalgia (realismo)
Cosmi, a 65 anni va in pensione?
«Pensione? State scherzando. Il calcio è la passione della mia vita, non mollo. I migliori allenatori sono ancora quelli della mia generazione: a parte Ancelotti che è unico, penso a Spalletti, Sarri, Gasperini».
Nostalgia per il calcio di una volta?
«Nel 2000, quando arrivai in A, c’erano Ronaldo il Fenomeno, Totti, Del Piero, Batistuta, Shevchenko, Zidane… Vado avanti? Quell’epoca non è neanche avvicinabile a quella attuale: non è nostalgia, è realismo».
Sceglierebbe un giocatore attraverso gli algoritmi?
«Sarebbe come se il suo direttore scegliesse così i giornalisti, non credo sia una buona idea. Gli uomini voglio conoscerli, parlarci, ascoltarli, capirli. La tecnologia è ok se usata con parsimonia».
L’avversario più forte?
«Ronaldo il Fenomeno. Sembrava capitato per caso in mezzo al campo a giocare assieme a 21 esseri umani, mentre lui era di una categoria superiore».
Lei si è laureato a Coverciano con una tesi sul ruolo del trequartista, ma dove sono finiti i trequartisti?
«Se li sono mangiati! L’ultimo, per me, è stato Domenico Morfeo. Adesso fanno le seconde punte, si muovono molto. Ma la fantasia e la classe di Morfeo…».
Cosmi sul Milan e il calcio di oggi
Oggi chi la emoziona?
«Il Manchester City è forte, Guardiola è bravo, ma non mi fa battere il cuore. Il Napoli, invece, mi ha proprio divertito. Se nel calcio ci fosse giustizia, oltre allo scudetto, avrebbe dovuto esserci anche in finale di Champions».
Il primo giocatore che chiederebbe al suo presidente?
«Osimhen. Forza, velocità, intelligenza, gran tiro e tanti gol».
Cosmi, il Milan si sta rivoluzionando: che ne pensa?
«Sono curioso di vedere come reagisce all’addio di Maldini».
E l’Inter?
«Può vincere lo scudetto. L’uscita di Brozovic va metabolizzata, Frattesi è una bella mezzala».
La nuova Juve deve ricominciare da capo.
«Deve soprattutto ritrovare lo spirito “da Juve”, quello che le ha permesso di vincere tantissimo nella sua storia».
Napoli ancora favorito?
«È il più strutturato, pure se non c’è più il mio amico Spalletti».
Della Lazio che dice?
«Sarri ha dato personalità. Ed è bravo a farsi comprare giocatori funzionali al suo calcio».
E poi c’è la Roma, di cui è tifoso da sempre.
«Mi fa diventare matto. Io dico che ci sono tre giocatori super: Dybala, Smalling e Matic. Se a questi se ne aggiungono altri tre di quel livello, allora ci divertiamo. Mourinho è unico: se gli dai buoni giocatori, lui vince».
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