L’ultima volta che il Milan ha vinto il campionato era l’ormai lontana stagione 2010-2011. I rossoneri erano guidati dall’attuale allenatore della Juventus Massimiliano Allegri. Sul campo il Diavolo era trascinato a suon di gol da Ibrahimovic, Pato e Robinho, che chiusero la stagione con 42 marcature complessive, 14 gol a testa per essere precisi. Per la prima volta da quel lontano 2011 il Milan, sotto la guida di Stefano Pioli, ha una grande chance di ripetere quell’impresa. La domanda allora sorge spontanea: com’erano messi i rossoneri di allora alla ventinovesima di campionato?

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Il Diavolo nella settimana tra il 13 e il 19 marzo del 2011 era primo in campionato. Dopo il deludente pareggio casalingo contro il Bari al ventinovesimo turno di campionato il Milan aveva 62 punti in classifica, uno in meno rispetto agli uomini di Pioli. Il rendimento offensivo era leggermente inferiore rispetto a quello di oggi, con 51 reti messe a referto rispetto alle 55 di questa stagione. Ciò che sorprende è la solidità difensiva. La retroguardia guidata da Nesta e Thiago Silva aveva subito solo 21 reti, ben 8 in meno rispetto al Milan di oggi. La vera differenza, però, sta nel distacco dalle inseguitrici. Lo scudetto 2010-2011, a nove partite dal termine, era una lotta a tre squadre, le stesse tre che oggi sembrano poter realmente ambite alla vittoria del campionato. Il Milan guidava il gruppo, cinque punti sotto inseguiva l’Inter, avvantaggiata di una sola lunghezza sul Napoli. Lo sprint finale dei rossoneri di Allegri non partì per il verso giusto, con una brutta sconfitta per 1-0 a casa del Palermo alla trentesima di Serie A. Il successivo 3-0 nel derby contro l’Inter, però, diede nuova linfa vitale al Diavolo, che da lì inanello una serie di vittorie che la proiettarono verso lo scudetto.
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