Col Napoli già campione, a 5 giornate dal termine del campionato di Serie A la lotta Champions League è serratissima: in un editoriale sulle colonne di Repubblica, Paolo Condò ha parlato dei tre match clou della giornata: Milan–Lazio, Roma-Inter e Atalanta-Juventus.

“Tolto Napoli-Fiorentina e Udinese-Sampdoria, gli altri otto match sono scontri diretti tra squadre sedute sullo stesso ramo di classifica: una salirà e una scenderà, o forse precipiterà perché man mano che ci si avvicina alla fine il peso dei risultati aumenta. Nell’area coppe si affrontano le squadre che vanno dal secondo al settimo posto. Il secondo round del duello incrociato fra Roma e Milano in programma oggi — sabato scorso l’Inter batté la Lazio e Roma Milan finì 1-1 — avrà cospicui riflessi”.
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Condò su Milan-Lazio
“Milan-Lazio, prima gara in scena, è il campo centrale perché fornisce quasi un match point a Sarri: San Siro è l’ultima salita, le altre quattro partite non presentano particolari asperità. Alla Lazio, quindi, basta un pari per sentirsi in tasca il secondo biglietto Champions. Al Milan viceversa interessa soltanto la vittoria, perché il pareggio casalingo con la Cremonese è stato una doccia gelata: in un’ideale tabella quelli erano tre punti cantati, e il turnover deciso da Pioli era dovuto, in un ciclo di partite ogni tre giorni se ce n’è una più abbordabile va sfruttata per far riposare i titolari. Unico emendamento: visto che le riserve hanno già dato abbondanti prove di inadeguatezza, costringendo Pioli a utilizzare i più forti nella seconda metà delle gare “facili”, tanto varrebbe partire con i titolari chiedendo loro di risolvere la gara, e avvicendarli appena il risultato lo permette. I minuti di sfruttamento cambierebbero poco, i punti in classifica di più”.
Condò su Roma-Inter
“A seguire, Roma-Inter mette di fronte una squadra severamente colpita dagli infortuni e la grande più in forma del momento. Mourinho centellina Dybala fra Inter e Bayer, è il suo passepartout per le aree avversarie ma non sa quanta benzina abbia ancora nel serbatoio. Stando alle ultime dichiarazioni, viene da pensare che questo convulso finale sarà dirimente per la permanenza di Mou, che in realtà non pensa più all’Europa League come un’alternativa, ma ne ha fatto l’obiettivo principale. Criticato anche oltre i suoi demeriti nel corso della stagione, Simone Inzaghi vede davanti a sé un ultimo chilometro ricco di possibilità fra semifinale di Champions — dove parte col 51% di chance, il momentum dell’Inter è migliore rispetto a quello del Milan — e finale di coppa Italia. La verità è che nel momento chiave della stagione la Roma ha perso uomini, l’Inter ne ha guadagnati (Lukaku, Brozovic)”.
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Condò su Atalanta-Juventus
“Il terzo duello da Champions è Atalanta-Juventus di domani a pranzo, e il margine di 5 punti in possesso di Allegri è bilanciato non solo dal fattore campo, ma anche dal fatto che Gasperini ha recuperato un assetto di formazione stabile mentre la Juve è l’unica squadra dell’alta classifica della quale non sapremmo dirvi l’undici titolare. Tra infortuni, cali di forma e vari languori, semplicemente non c’è. Se soltanto Allegri riuscisse a recuperare un Pogba atleticamente decente, quel che ha fatto vedere quasi da fermo nei minuti contro il Lecce è stato molto incoraggiante. Al lordo dei discorsi giudiziari, la Juve con un pari si mette quasi al riparo”.
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