Nel suo editoriale sull’edizione odierna de La Repubblica, Paolo Condò rivede la corsa scudetto dopo i risultati di ieri.

“L’ultimo scontro diretto del campionato ha espresso una sentenza semplice al termine di una gara molto più complicata: per lo scudetto sono rimasti in 3. L’Inter si è riguadagnata il diritto di crederci. La Juve, invece, chiude lo spioncino che aveva silenziosamente riaperto, consapevole che i disastri d’autunno la inchiodavano al punteggio pieno da qui alla fine. Se ci aggiungete la vittoria del Napoli a Bergamo, il Milan che va in campo stasera per ristabilire le distanze è un po’ il deluso di giornata, perché ieri sperava di scrollarsi di dosso le due inseguitrici e questo non è successo. Occhio, il calendario del suo finale prevede qualche asperità in più”.
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“La curiosità è che un girone dopo siamo tornati quasi al punto di partenza. Alla fine di ottobre, l’età del campionato era di undici giornate (giovane quindi, ma non un bambino) e aveva un profilo ormai pronunciato. Con dieci vittorie e un pareggio, il Milan e il Napoli avevano fatto il vuoto. Una A così incerta non si vedeva da tempo”.
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