Sandro Tonali – Diciamocelo chiaramente: non fosse stato Sandro Tonali, così giovane e così rossonero, non gli avremmo riservato un bentornato così caloroso e così fiducioso dopo una stagione abbastanza deludente come quella passata. Ma la nostra fiducia è stata ripagata: esordio davanti alla sua gente, gol, cori dedicati, grande prestazione e standing ovation. Habemus Sandro.
Inizio lento
L’inizio della sua avventura in rossonero è stato difficile sotto diversi punti di vista. A livello di campo, complice un ruolo nel centrocampo a due che doveva ancora fare suo, Sandro sembrava il fantasma di quello visto a Brescia. A livello di ambiente invece il non aver potuto svolgere la preparazione estiva a causa del Covid e il fatto di non poter giocare davanti alla sua gente hanno probabilmente reso il suo ambientamento molto più difficile del previsto. Questo mix di fattori lo porterà a chiudere la stagione 2020/2021 con 37 presenze (di cui solamente 19 da titolare) tra tutte le competizioni e pochi, pochissimi segnali positivi.
La svolta
Nonostante tutto il Milan crede in lui. E lui crede in sé stesso talmente tanto da ridursi lo stipendio pur di venire riscattato: da 1.6 a 1.2 milioni l’anno. Vero sembrano pochi, ma in un’estate dove per trenta denari abbiamo assistito a salti del naviglio e dichiarazioni d’amore parigine sono tanti, tantissimi.
Sandro Tonali vuole prendersi il Milan e vuole farlo davanti alla sua gente.
Con Kessié ai box e Bennacer ancora convalescente post-covid, Sandro ha l’occasione di partire titolare e guidare il centrocampo rossonero nella prima partita di SerieA 2021/2022.
Sono solo i 1500 fortunati del settore ospiti di Marassi a godersi la sua prima grande prestazione: corre, lotta in mezzo al campo, dà una mano ai compagni in fase di impostazione e mette a segno degli ottimi interventi difensivi. Finalmente, si rivedono sì la personalità e l’intelligenza tattica di Brescia, ma soprattutto si rivede un Sandro fiducioso e convinto. Convinto di potersi prendere il Milan.
La prima volta non si scorda mai
Talmente convinto da metterci 12 minuti a far esplodere di gioia i suoi tifosi, tornati sugli spalti nella sfida casalinga contro il Cagliari 559 giorni dopo l’ultima volta, con un piazzato perfetto. E se volessimo addirittura guardare al primo gol di Sandro Tonali con la maglia del Milan con un pizzico di “mistica” sudamericana, scopriremmo che 19 anni fa con una punizione dalla stessa posizione Andrea Pirlo segnò il suo primo gol con il Diavolo.
Al di là di paragoni che non vanno fatti ma al contempo sono impossibili da non fare, Sandro ha fatto vedere personalità e qualità anche contro il Cagliari, dimostrando a Mister Pioli di trovarsi molto più a suo agio nel centrocampo a due rispetto alla passata stagione.
Endorsement
Anche il mondo del calcio si è accorto dell’inizio incoraggiante del numero 8. Sandro è passato dall’essere un “caso” al diventare un “giocatore molto importante per il futuro del Milan, cresciuto con grande personalità” (F. Capello). Altro endorsement di tutto rispetto (per usare un eufemismo) è arrivato da uno dei principali candidati al Pallone d’Oro, il campione d’Europa Jorginho, che poche ore fa lo ha definito “il suo erede”. Roba da poco…
Pausa/non pausa
Prima delle prossime sfide tra campionato e Champions League (dove il Milan sarà chiamato ad affrontare un mese di fuoco tra Lazio, Juventus e Liverpool), Sandro avrà ora la possibilità di dare continuità alle sue prestazioni. Sarà infatti punto fermo e leader della Nazionale U21 di Paolo Nicolato, chiamata ad affrontare due sfide valide per le qualificazioni agli Europei di categoria del 2023. Con l’obbiettivo, sempre ben fissato di tornare, due anni dopo l’esordio, nella Nazionale dei grandi.
QUI i convocati rossoneri con le rispettive nazionali
photocredits acmilan.com