il 23/08/2022 alle 11:55

Come lavorano RedBird e Cardinale? Lo spiega il presidente del Tolosa

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Intervistato da Actu, il presidente del Tolosa Damien Comolli ha parlato del metodo di lavoro di RedBird, il fondo di Gerry Cardinale proprietario del club francese.

Gerry Cardinale

Quando si parla di reclutamento al Tolosa, si pensa ovviamente ai dati. Quali sono i vostri criteri? Quanti campionati tenete d’occhio?
“Copriamo circa 70 campionati in tutto il mondo. Ci sono paesi, come l’Inghilterra, dove si scende fino alla quarta divisione. In Francia e in Germania scendiamo invece fino alla terza divisione. Ci vorrebbero ore per descrivere i nostri criteri. Se dovessi riassumere tutto quello che facciamo in una frase, direi che il nostro modello matematico e i nostri algoritmi sono orientati in modo tale da dare un peso maggiore agli attributi offensivi di un giocatore, molto più che sull’aspetto difensivo. Si adatta meglio al nostro stile di gioco. È per questo che i giocatori che facciamo venire con statistiche che combacino completamente con il nostro stile di gioco. Abbiamo anche un reparto riproduzione video con reclutatori che trascorrono molto tempo ad analizzare e confrontare i giocatori. Quando soddisfiamo tutti i nostri criteri di rendimento nell’algoritmo, i nomi risultanti vengono poi osservati dai reclutatori. A volte è invece il contrario, sono i reclutatori che trovano i giocatori grazie alle loro osservazioni. Avviene dopo la conferma con i dati. L’esempio perfetto è Stijn Spierings: è stato scoperto da un reclutatore e poi confermato dall’analisi dei dati. Reclutatori e gli analisti sono una cosa sola. L’ultimo strato che guardiamo è il lato umano del giocatore. Può adattarsi alla nostra cultura? Puntiamo sempre giocatori molto giovani, quindi vogliamo essere sicuri che il loro adattamento sia il più facile possibile, sia in città che nel club.”

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Due anni fa, quando arrivò Redbird, gli addetti ai lavori erano preoccupati che un fondo d’investimento americano avrebbe rilevato il club. Alcuni si aspettavano un investitore ossessionato dai profitti, soprattutto attraverso la vendita di giocatori. A fronte di partenze importanti (Adli, Machado, Antiste, Diakité), il club riuscito anche a mantenere una bella ossatura. Era importante per lei superare questi pregiudizi?
“Fin dall’inizio abbiamo mostrato perché siamo venuti a Tolosa. Tutto il denaro che il club guadagna viene reinvestito nei trasferimenti, nella massa salariale o nelle infrastrutture. Stiamo investendo molto per creare un nuovo centro di prestazioni per il team di professionisti. Redbird significa investimenti a lungo termine, non significa speculazione. Da quando siamo arrivati, tutto quello che abbiamo detto lo abbiamo fatto. Abbiamo detto che saremmo saliti in Ligue1 diventando campioni e che lo avremmo fatto in un certo modo. I fatti sono più forti delle parole, ma noi li abbiamo avuti entrambi. L’obiettivo rimarrà sempre lo stesso: non siamo qui per vendere giocatori, siamo qui per investire nel club, farlo crescere e portarlo più in alto possibile. Come funzionano le cessioni? Se un giocatore non vuole prolungare, saremo costretti a venderlo. E se si riceve un’offerta che si stima al di sopra del prezzo di mercato, la somma ottenuta si può reinvestire per migliorare la squadra: è un processo che si farà sempre. L‘obiettivo di diventare migliori e non di guadagnare denaro a breve termine: questa non è affatto la filosofia di Redbird. La durata media del possesso di una società da parte di questo fondo di investimento è di 12 anni. Al momento stiamo pensando a cosa fare nei prossimi 10-15 anni: cosa possiamo fare per migliorare l’accoglienza allo stadio? E per migliorare le condizioni di lavoro dei giocatori o il centro di formazione?

In squadra, un buon numero di giocatori sono alla fine del contratto (questo è il caso in particolare di Dejaegere, Healey, Spierings, van den Boomen, Sylla, Desler, Dupé e Mvoué, ndlr). Dobbiamo aspettarci delle partenze importanti?
“Non c’è una partenza programmata per questi giocatori. Ci possono sempre essere offerte degli ultimi minuti, offerte che non ci si aspetta. Ma l’obiettivo prioritario è lo sportivo e non il finanziario: se c’è un’offerta dell’ultimo minuto e non possiamo sostituire il giocatore, diremo di no. Qualunque sia l’offerta a livello economico. Non siamo qui per impoverire la squadra: siamo qui per renderla migliore. Per i giocatori che scadono nel 2023, alcuni potrebbero prolungare nel corso della stagione. Altri potrebbero decidere di andarsene liberi. Vedremo come va, ma siamo abbastanza rilassati perché diamo la priorità all’aspetto sportivo. Se si deve correre un rischio finanziario rispetto al mercato, lo si corre: anche di questo ne abbiamo parlato molto tra di noi, a Redbird. Se alla fine della stagione dobbiamo perdere soldi perché non abbiamo fatto trasferimenti in uscita e perché i giocatori se ne vanno liberi ma restiamo in Ligue 1 con una squadra competitiva, che ha fatto spettacolo, in uno stadio pieno e con persone che se ne vanno con un sorriso, l’obiettivo sarà raggiunto. Ripeto, non è una questione finanziaria.”

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