Francesco Coco racconta la sua movimentata carriera: allontanato al primo allenamento con Capello, il diverbio con Galliani
L’ex controverso giocatore del Milan, Francesco Coco, ha rivelato degli aneddoti sulle sue esperienze calcistiche: la rivincita su Capello e l’incomprensione con Galliani. Coco è stato intervistato da “So Foot”, l’ex calciatore ha raccontato anche le sue notti brave.

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Da Capello a Galliani: gli scontri
“Ricordo il primo allenamento con il Milan – dice Coco – avevo 15 anni e Capello era uno duro. Alla partitella entro duro in scivolata sull’attaccante, Papin, ma prendo il pallone. Capello mi urla: che c… fai? E mi manda in spogliatoio. Ero sempre il più pulito all’epoca, perché non finivo mai gli allenamenti… Capello un giorno mi disse: ‘Se diventi calciatore professionista mi taglio un testicolo’. Ma un anno dopo fu lui a farmi esordire. E non si è tagliato il testicolo”.
“Ancelotti mi chiese di tornare al Milan ma gli risposi solo se Galliani fosse venuto a chiedermelo in ginocchio. Cosa che non fece. Così andai all’Inter, ma al primo errore i tifosi mi urlavano milanista di m…”. In Francia per cinque anni, a Parigi con la modella Elodie : “Bellissimo. Avevo un appartamento nel Marais, mi spostavo in metro e a piedi, nessuno mi rompeva le scatole, facevo ciò che volevo”.
Le particolari esperienze extra campo
In realtà Coco fece tutto quel che voleva anche durante gli anni da giocatore, come prima della famosa vittoria a Barcellona per 2-0 nel 2000, con suo gol e assist: “Avevo fatto festa fino alle 7 di mattina. Tornai a casa solo per lavarmi i denti e prendere i vestiti. E di momenti del genere ne ho vissuti molti altri. Andavo in campo e mi dicevo che era il momento di divertirsi, ma non ho mai mancato di rispetto e professionalità”. Nonostante lo stile, in controtendenza: “Sono sempre stato un eccentrico, avevo i capelli lunghi e questo non piaceva nell’ambiente. Un giorno, pure Berlusconi mi ha tagliato la frangia”.
A 19 anni, tra l’altro, Coco fece costruire da zero una discoteca su un terreno a Lodi: “Mia madre voleva uccidermi, mi diede dell’imbecille. Ci ho perso un sacco di soldi, ma ricordo di una festa grandiosa: cominciammo alle tre del pomeriggio e finimmo alle sei del mattino. Ma a qualcuno che volesse aprire una discoteca, consiglierei di non farlo”.
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