Grossi rimpianti nelle prime due giornate di Champions League per il Milan: Marchetti ha 4 motivi per essere fiducioso
Il Milan ha sprecato tanto nelle prime due giornate di Champions League. Sia a Dortmund, e ancora di più a San Siro contro il Newcastle, è mancata la freddezza sotto porta. La squadra di Pioli poteva trovarsi prima nel girone, mentre momentaneamente è terza. Luca Marchetti di Sky Sport è ripartito da qui per analizzare la Champions del Milan: 4 segnali fanno ben sperare.

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Lazio da last minute
Luca Marchetti nel suo editoriale per TMW è partito analizzando l’avvio della Lazio in Champions:
“Alla Lazio non lasciate i colpi di testa nel recupero, almeno in Champions. Perché questa Lazio non molla mai. Anche in questa serata di Champions, difficile, andando sotto dopo pochi minuti, vissuta sempre sotto pressione è riuscita a ribaltare la partita, a portare a casa i tre punti e soprattutto a portarsi a quota 4, in una partita fondamentale per il passaggio del turno. E’ presto direte, ma con questa molla e con questi tre punti la Lazio si mette con grande serenità a godersi la serata. E’ finito il periodo difficile? Sicuramente queste serate aiutano. Aiutano a smaltire le scorie, aiuta a smaltire le polemiche, aiuta a prendere confidenza con i propri mezzi. Questa Lazio, in campionato, sta rendendo al di sotto delle aspettative. E’ normale che ci sia malumore. Il modo migliore è vincere, prendersi i tre punti. Una partita di carattere, sporca. Ma proprio per questo di fatica, per questo con un peso forse superiore, anche se alla Lazio (soprattutto dopo il gol annullato) sarebbe andato bene anche il pareggio. E invece…”.
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Champions apparentemente stregata per il Milan
“Se il cammino della Lazio in Champions sembra legato agli ultimi minuti, in queste prime due giornate per il Milan sembra esserci una maledizione. Zero gol fatti anche stasera, ma anche stasera un grande rammarico. Intendiamoci: la partita è stata più equilibrata rispetto alla prima in casa contro il Newcastle. Ma il Milan come avrebbe meritato di vincere quella, avrebbe meritato di vincere anche questa partita. Soprattutto nel secondo tempo il Milan è andato molte volte vicino al gol. Avrebbe dovuto segnare: senza fortuna. Anche se in certi casi la fortuna non c’entra. La Champions – come sa bene anche il Napoli – è la competizione dei dettagli. Il Milan avrebbe dovuto avere 6 punti in classifica per le occasioni che ha avuto in questi primi 180 minuti. Ne ha due. Poteva essere primo da solo, soprattutto vista la vittoria del Newcastle contro il PSG, e invece si ritrova terzo. E proprio contro il PSG dovrà giocare nelle prossime due partite. Potrebbe essere già una sorta di spareggio. E queste due partite con il numero zero potrebbero pesare. Ma il Milan sapeva che sarebbe stato un girone difficile, il più duro delle italiane. E allora prendiamo i lati positivi: nessun gol subito, mentalità europea, ricambi all’altezza, squadra sempre fresca e propositiva. E’ proprio da qui che il Milan deve ripartire e con questo vestito presentarsi al Parco dei Principi”.
L’Inter sorride
“L’Inter avrebbe potuto vincere con uno scarto più ampio e invece ha tremato fino alla fine, di dover subire quello che lei stessa aveva fatto la settimana prima. Invece ha resistito e alla fine sorride. Anzi ride, di gusto. L’Inter ha mostrato la propria forza e la propria solidità. Dopo un primo tempo di studio (dove comunque le occasioni per passare in vantaggio ci sono state) nel secondo l’Inter ha letteralmente dominato. Lautaro è incappato in una giornata incredibile: almeno 5 occasioni da gol nitide e forse se avesse continuato a giocare ancora non sarebbe riuscito a segnare. Il segnale però arriva lo stesso. E arriva dal suo nuovo gemello: Thuram si è preso l’Inter. E dopo un’estate passata a chiedersi chi poteva essere l’erede di Lukaku e di Dzeko, a dire che il reparto offensivo dell’Inter avrebbe pagato dazio sia per qualità che per forza, ci ha pensato lui con un avvio di stagione strepitoso: 3 gol, 4 assist e 2 rigori procurati. Solo per dire i macronumeri, di questi primi 2 mesi abbondanti. Su 21 gol realizzati dai nerazzurri il 42% porta la sua firma. Mica male no? E’ vero che l’Inter, ora, con l’infortunio di Arnautovic ha la coperta corta, ma con il rendimento di quei due lì davanti, la coperta forse neanche serve. Sanchez si sta rimettendo in pista e soprattutto ci sono anche tante altre soluzioni che si innestano in una nuova consapevolezza che l’Inter ha sempre mostrato in questo scorcio di stagione, tranne che contro il Sassuolo”.
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