il 21/06/2022 alle 10:55

Cerruti: “Milan, mercato in alto mare… non si vive di rendita”

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In un editoriale sulla Gazzetta dello Sport, Alberto Cerruti ha parlato delle strategie di mercato di Milan e Inter.

“La parola d’ordine, per il Milan che ha appena vinto uno scudetto inaspettato e a maggior ragione per chi è arrivato alle sue spalle è scontata: rinforzarsi. Come sempre, saranno il campo e il tempo a dire chi lo avrà fatto meglio, magari smentendo le previsioni generali come un’estate fa, quando tutti consideravano favorita la Juventus. In attesa di sapere che cosa succederà nel prossimo campionato, si possono però già fare un paio di riflessioni sulle diverse strategie di mercato delle due squadre milanesi che si sono contese lo scudetto. Premesso che il fatto di essere campioni d’Italia non basta per vivere di rendita, come hanno constatato Handanovic e compagni l’anno scorso, la prima riflessione riguarda il vantaggio con cui partono i nerazzurri nella prima fase del mercato. Da una parte c’è l’Inter, che dopo avere già sostituito Perisic con l’ex atalantino Gosens nella precedente sessione invernale, ha puntato su Dybala, Mkhitaryan e Lukaku e ha appena ingaggiato Bellanova dal Cagliari e Asllani dall’Empoli. Dall’altra c’è il Milan, che si è interessato a Botman, De Ketelaere, Noa Lang, Origi e Sanches.”

“A prescindere dal numero dei giocatori che arriveranno nelle due squadre, e soprattutto a prescindere dal valore di tutti gli obiettivi rossonerazzurri, balza all’occhio il fatto che tutti i futuri acquisti dell’Inter conoscono già benissimo la Serie A, visto che Lukaku non può avere dimenticato i pregi e i difetti del nostro campionato dopo un anno a Londra. È vero che un anno fa Giroud, al debutto in Serie A, non ha avuto alcun problema di inserimento, come sa bene lo stesso Marotta, che non ha dimenticato la sua decisiva doppietta nel derby di ritorno, ma parliamo di un giocatore che aveva 35 anni e soprattutto aveva già vinto un Mondiale con la Francia e una Champions con il Chelsea. Diverso è il discorso che può riguardare chi arriva da un altro campionato e ha meno esperienza, nel ricordo delle difficoltà iniziali che quarant’anni fa ebbe nei suoi primi mesi alla Juventus un altro grande francese: Platini, poi tre volte Pallone d’oro. Strategie opposte, come si vede, in attesa di sapere chi si sarà rinforzato davvero. Non importa come e con chi.”

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