Gennaio si avvicina, arrivano i casting difensivi

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C’era un tempo in cui i gli acquisti e le cessioni erano sempre chiusi o da smentire al 99,9%, c’era un tempo in cui si tracciavano identikit del famoso trequartista che doveva completare una rosa da scudetto(con tutto il rispetto per il buon Nocerino), erano i giorni del Mister X…

Ebbene nelle ultime ore di mercato della sessione estiva sembravano tornati quei giorni, il Milan con una casella vuota da riempire, quella di un terzo centrale titolare che possa partire alla pari di Kjaer e Romagnoli nelle rotazioni e 5 giocatori a contendersi lo scettro.

Purtroppo oggi nessuno di loro è a Milanello ad allenarsi, ma vediamo di conoscerli comunque meglio, in modo tale da potervi tranquillamente vantare col vostro compagno di tifo esclamando “Eh va che questo lo conoscevo da un po’”.

Ozan Kabak

Partiamo da colui che da ormai due anni viene accostato al Milan, Ozan Kabak, turco classe 2000, cresciuto sotto l’ala protettiva dell’imperatore Terim al Galatasaray e volato subito in Germania, casa di tanti suoi connazionali, dove ha faticato davvero poco a integrarsi.

Sven Mislintat(l’uomo che ha creato il metodo scouting del Borussia Dortmund) lo porta allo Stoccarda, poi sarà lo Schalke a credere in un ragazzo che a 20 anni ha già 71 presenze tra i professionisti.

Kabak è un difensore che colpisce per l’aggressività e l’irruenza nei duelli, ma quando state per far partire gli stereotipi sui turchi vi sorprende con un’apertura panoramica o con un’uscita pulita palla al piede. Probabilmente tra i profili è il più completo, sembra non mancargli davvero nulla anche se probabilmente, vista la giovane età, non è ancora il profilo adatto per guidare la retroguardia di una squadra come il Milan da solo.

L’anno scorso infatti ha sofferto parecchio l’annata nera dello Schalke e non è sembrato ancora in grado di tenere sempre dritta la barra, in ogni caso la presenza di un giocatore come Kjaer potrebbe fargli più che bene, porterebbe inoltre 2-3 gol stagionali su calcio piazzato, straconsigliato.

Perr Schuurs

Da Gelsenkirchen passiamo ad Amsterdam dove, lo devo ammettere, gioca il mio preferito di questi 5 nomi, si tratta di Perr Schuurs.

1,93, classe 99 e un’eleganza e una personalità innate per il centrale dell’Ajax, il club di Amsterdam lo pesca nel Fortuna Sittard, squadra che aveva trascinato alla promozione in Eredivisie segnando oltretutto 8 gol alla sua prima stagione da pro e dopo l’apprendistato nello Jong Ajax, Ten Hag decide di lanciarlo in prima squadra con regolarità all’inizio della scorsa stagione.

Il ragazzone di Nieuwstadt non sfigura affatto, nonostante il fisico che potrebbe sembrare quello di un giocatore lento e legnoso, dimostra un’incredibile agilità e una buona velocità sul lungo e sa essere cattivo quando serve nei duelli(chiedere a Duvan Zapata), ma la sua miglior dote è la gestione della palla.

Schuurs è un centrale che cerca la palla, si prende tutte le responsabilità della prima costruzione ed è in grado di effettuare laser pass in grado di tagliare in 2 la squadra avversaria, gioca con una personalità e una sicurezza disarmanti, darebbe una grossa mano allo sviluppo verticale della manovra di Pioli.

L’incognita? Probabilmente l’adattamento a un campionato più competitivo dell’Eredivisie, ma una volta superato ci troveremmo davanti a un vero e proprio crack.

Mohamed Simakan

Dalla S di Schuurs alla S di Simakan, probabilmente dei 3 il profilo che più manca nel roster dei centrali rossoneri. Il classe 2000 dello Strasburgo ha mezzi fisici realmente importanti, unisce a una struttura fisica da corazziere, una velocità sul lungo degna di un quattrocentista, quando si mette in testa di essere insuperabile, semplicemente ci riesce.

A queste già importanti doti accompagna una buona sicurezza nei propri mezzi e due piedi decisamente non disprezzabili per un giocatore delle sue caratteristiche, se migliora dal punto di vista tattico e del posizionamento siamo di fronte a un altro profilo top, che può svolgere in caso di necessità anche il ruolo di terzino destro.

Takehiro Tomiyasu

Rimanendo sul tema centrale adattabile a destra arriviamo al buon Takehiro Tomiyasu, il simpatico giapponese classe 98 che qualche mese fa ci scosse dal torpore di un dominato Milan Bologna con una saetta di sinistro all’incrocio dei pali.

Il ragazzo venuto da Fukuoka ma svezzato al Sint Truiden, è un profilo estremamente intrigante, i più appassionati di calcio nipponico lo ricorderanno infatti ben figurare nell’ultima Copa America, dove nonostante la giovane età diede mostra delle sue doti.

Tomiyasu oltre ad avere un’ottima struttura fisica, possiede una grande tecnica di base con entrambi i piedi, frutto della grande attenzione rivolta alla tecnica negli ultimi anni dalle academies giapponesi, raramente sbaglia una giocata e ricopre i due ruoli di terzino destro e difensore centrale con la stessa naturalezza.

Nella scorsa stagione si è imposto come una delle più belle sorprese del Bologna di Sinisa Mihajlovic, mostrando ottime doti fisiche e tecniche, con una grande propensione all’anticipo ma con ancora qualche sbavatura di troppo nel posizionamento.

Dei profili visionati sin’ora è l’unico che conosce il nostro calcio, ma al contempo quello che forse non sembra avere addosso l’etichetta del predestinato e che probabilmente non diventerà tra i top al mondo del suo ruolo, pur rimanendo un bel profilo con ampi margini di miglioramento.

Kristoffer Ajer

Chiudiamo con quello che probabilmente ognuno di voi ha già osservato almeno una volta in quel Celtic Milan vinto dai ragazzi di Pioli poco meno di un mese fa.

Se in quella partita Kristoffer Ajer ha diviso la platea rossonera, specialmente sui social, basta osservarlo qualche volta in più per capire che si tratta di un bel prospetto, straordinariamente completo per età e caratteristiche fisiche.

Il centrale classe 98, ma all’occorrenza terzino destro e mediano, del Celtic si affaccia giovanissimo al calcio professionistico nella sua Norvegia, luogo dove molto probabilmente il suo metro e 98 di non lo faceva sfigurare poi così tanto.

Dopo essere diventato un giocatore di culto per i fanatici della carriera allenatore su Fifa, viene acquistato dal Celtic, dove si sviluppa pienamente come giocatore, acquisendo un agonismo e un vigore fisico che non facevano parte del suo repertorio.

Oltre infatti ad un dominio pressochè totale sul gioco aereo, Ajer sa districarsi bene nei duelli 1 vs 1 in virtù di una sorprendente velocità per un giocatore della sua stazza.

Se a ciò si aggiungono una buona visione di gioco e grande sicurezza palla al piede, abbiamo il profilo di un ottimo centrale, ma che tornando all’esempio di Schuurs dovrà faticare un po’ per adattarsi ad avversari nettamente più competitivi.

5 difensori in cerca di autore, così potremmo definirli parafrasando Pirandello, tutti giovani ma con buona esperienza, a cui mancano veramente pochi gradini per la definitiva consacrazione.

Pietro Serusi

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