Nella giornata di ieri, dopo 3 anni di indagini, sono stati presi i primi provvedimenti sul caso plusvalenze.
Degli 11 club sotto inchiesta, 5 sono di Serie A: Juventus, Napoli, Empoli, Genoa e Sampdoria. Tra dirigenti e membri dei CDA chiamati ad approvare i bilanci falsati dalle plusvalenze fittizie, l’indagine ha coinvolto addirittura 61 persone: da Agnelli, Paratici e Nedved passando per De Laurentiis e gli ex presidenti delle genovesi Ferrero e Preziosi.
Come riporta la Gazzetta dello Sport, i 5 club di Serie A sono stadi deferiti dalla FIGC dopo l’esame dei documenti da parte della procura: nel caso venissero ritenuti colpevoli, le sanzioni prevederanno soltanto un’ammenda. Quello che viene contestato è solo la violazione dell’articolo 31 comma 1, ossia il fornire informazioni mendaci, reticenti o parziali o i comportamenti diretti a eludere la normativa federale in materia gestionale ed economica: situazioni che non prevedono nulla più di una ammenda con diffida, da Codice di Giustizia Sportiva. Diverso il destino per Pisa e Parma che rischiano addirittura l’esclusione o la retrocessione.
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Giusto o no, la rosea pubblica il bilancio rideterminato della Juventus grazie agli affari Pjanic, Cancelo, Rovella e Audero tra gli altri. Per i bianconeri sono state effettuate rettifiche per “elisione di plusvalenze fittizie” per un totale di 111 milioni e 660 mila euro: se aggiunti alla perdita dichiarata dal club di 138 milioni, porta il tutto a oltre 250 milioni.
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