Intervenuto come al solito nella rubrica settimanale Filo Rossonero in onda sul canale Youtube di Radio Rossonera dal lunedì al giovedì alle 19, Carlo Pellegatti ha parlato di come il Milan è arrivato alla pausa Nazionali: serve piangersi addosso?

Pellegatti, cosa sta succedendo a questa squadra?
“Smettiamo di chiedercelo, pensiamo al futuro sperando che Pioli riesca a trovare le soluzioni magari tornando al 4-2-3-1. Abbiamo detto mille cose, siamo stati sul lettino dell’analista: proviamo a cambiare registro. Vediamo quali saranno i giocatori scelti alla ripresa, se ci sarà qualcuno a centrocampo oltre a Bennacer e Tonali, vediamo se Leao si riprenderà dopo la sosta… Se non si andrà in Champions League verranno tirate poi le conclusioni e verranno individuati i colpevoli, se giocatori, allenatore o dirigenza. Però adesso siamo nel pieno della stagione, in piena lotta per il 4o posto, siamo in corsa in Champions e non se lo aspettava nessuno. Piangerci addosso è inutile, sono 3 mesi che diciamo cosa succede, speriamo che a Milanello trovino i correttivi e che i giocatori ritrovino la giusta condizione mentale. L’ha detto Ibrahimovic, è una questione di mancanza di esperienza in queste situazioni e mi sembra che tra tutte le cose dette sia come sempre quella dello svedese la parola giusta. Perché il fondo non è stato il 2-5 col Sassuolo in casa o il 4-0 in casa della Lazio, il fondo è stato toccato quando hai subito il secondo gol dell’Udinese pochi secondi dopo aver pareggiato. Da qui si deve risalire”.
Carlo Pellegatti e un ricorso storico: “Pioli out? E allora al Chelsea che sta a 31 punti dall’Arsenal capolista avendo speso quello che ha speso cosa dovrebbero dire? Tutti vorremmo Klopp, ma il Liverpool di Klopp ha 27 punti di distanza dall’Arsenal. Non è solamente una questione di mercato, ci sono diverse alchimie e diverse situazioni da gestire. Pensate se il Milan fosse stato a 31 punti dal Napoli dopo aver speso 300 milioni, avremmo chiuso tutti. Bisogna essere equilibrati, capire che le difficoltà ci sono e sperare di superarle. Persino il Milan di Ancelotti ha vinto un solo Scudetto, poi in Europa è stato splendido. Anche il Milan di Sacchi, squadra di club migliore della storia, ha vinto un solo Scudetto. A gennaio del 1989, dopo una sconfitta 1-0 uguale a quella di Udine e io ero a Cesena, quella settimana si è pensato di mandar via Sacchi che l’anno prima era diventato Campione d’Italia. Bisogna ricordarsele le cose, non è la prima volta che il Milan va in difficoltà. La storia va guardata ogni tanto”.
Carlo Pellegatti chiude: “Il Milan al rientro giocherà bene col Napoli, tornando al 4-2-3-1. L’errore di Pioli secondo me è stato quello di non aver mai messo il terzo centrocampista, ha provato tante cose ma questa no. Speriamo che arrivi la prestazione, anche non la vittoria ma un pareggio importante col quale portare a casa la prestazione. Se prendono 9 pali e vinciamo 1-0 siamo tutti contenti, ma non è che risolvi le cose. Le tre partite pesanti non le abbiamo mai sbagliate a febbraio e marzo: Atalanta e le due col Tottenham. Fa parte del percorso di crescita, abbiamo tutti fretta ma l’agitazione è il peggior nemico della concentrazione. Cerchiamo di agitarci meno a cominciare dai tifosi. Non possiamo fare altro che aspettare, speriamo di uscire il prima possibile da questa situazione”.
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