Fabio Caressa vota lo stemma del Milan: tra il simbolo del Diavolo e le scelte di marketing
Un grande classico dei video di Fabio Caressa è la Tier List, tra le quali è presente spesso anche il Milan. In questi elenchi, Caressa inserisce squadre come il Milan suddividendole per fasce, andando a formare una sorta di scala di votazione personale. In questo caso, tema principe gli stemmi dei club. Tra le diverse categorie di voto, gestite come i punteggi degli esami dell’università, troviamo “Ci vediamo al prossimo appello”, che va da 0 a 18, “18 e un calcio”, “22, bravo ma non si applica”, “25, accetta?” e, infine, 30 e lode.

Bocciati senza discussioni, alla fine della disamina, sono gli scudi di Borussia Dortmund e Wolverhampton. Appena sufficienti Chelsea, Rayo Vallecano e Benevento, voto 22 al Bayern. In cima alla Tier List di Caressa troviamo anche lo stemma del Milan, che guadagna un 25 con Inter, Atalanta e Atletico Madrid. La lode, invece, è solo per Genoa, Lazio, Torino e Manchester United.
Queste le parole espresse da Fabio Caressa sul simbolo del Milan in un video sul suo canale Youtube ufficiale:
“Anche qui andiamo su un grande classico. A me il simbolo con quel diavolo rosso non dispiaceva per niente, mi piaceva questa simbologia un po’ da diavolo del Milan. Poi è stato introdotta l’abbreviazione “ACM” che è una svolta di marketing, rendendo più comprensibile all’estero il brand rispetto a “Milan” solamente. Con anche l’anno di fondazione appare più legato alla squadra. Quello dei rossoneri è un bel simbolo che è diventato storico, però francamente non gli posso dare 30, devo dargli un 25. mi sarebbe piaciuto un richiamo anche ai diavoli. Secondo me, però, c’è un motivo per cui non hanno inserito il diavolo”.
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Ecco che Caressa si spiega:
“Per me quando il Milan ha incominciato ad avere questo forte spirito internazionale, si è accorto che il concetto di “Diavolo rosso” è un concetto che veniva molto ripetuto: il Belgio, il Manchester United… Capisco che abbiano cercato di distanziarsi un po’ da quella realtà, per non fare confusione. Ed è una scelta obiettivamente apprezzabile dal punto di vista del marketing”.
Nel particolare video del telecronista, vengono mostrati tutti quanti i diversi stemmi rossoneri aggiornati nel corso della storia. Ogni tifoso milanista, però, avrà naturalmente la propria preferenza per gusto personale e, magari, anche valore affettivo.
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