Il giornalista ha analizzato il calciomercato del Milan, ma non solo, evidenziando quando questa sessione sia indirizzata a rinforzare gli attacchi
Interessante analisi di Filippo Di Chiara sulle colonne dell’edizione questa mattina in edicola de La Gazzetta dello Sport. Il giornalista ha analizzato la sessione di calciomercato che si sta attualmente svolgendo in questa estate, concentrandosi ovviamente sulla Serie A. Confrontandola con la scorsa, Di Chiara ha notato due sostanziali differenze. In primo luogo nelle tempistiche, dato che le squadre, il Milan su tutte, stanno dimostrando una certa “fretta” sul calciomercato, senza voler aspettare gli ultimissimi giorni. In secondo luogo sono cambiati i reparti rinforzati: se la scorsa estate è stato il mercato dei difensori, questa sessione di calciomercato è votata all’attacco, come dimostrano anche i vari colpi offensivi del Milan.

“All’attacco, non solo sul campo ma anche sul mercato”
“All’attacco, ma stavolta non soltanto sul rettangolo verde o come il classico urlo di un allenatore in panchina. È sul mercato che si va all’attacco, con buona pace di chi ha sempre aspettato fino all’ultimo per prendere la punta. Questo nuovo modus operandi, cioè l’indirizzarsi prioritariamente su giocatori offensivi, potrebbe regalare tra poco più di due settimane un torneo pieno di gol, equilibrato e più spettacolare. Una delle leggi non scritte del calciomercato consiglia ai diesse di aspettare fino all’ultimo istante possibile per agguantare l’attaccante da venti gol, quello del salto di qualità. Ricordate il contratto di Milito depositato allo scadere dal Genoa con un vero e proprio lancio dei moduli? Era l’1 settembre 2008. Una scena cult rivelatasi poi un clamoroso affare per il club allora guidato da Preziosi. Però fu il “solito” affare dell’ultimo minuto, perché poco prima del gong si abbassano i costi e solitamente vengono spazzati via in pochi secondi i dubbi del calciatore nell’accettare una possibile destinazione. Questo mercato invece va in netta controtendenza con quanto avveniva nel passato, lontano e anche recente. I club si stanno muovendo in maniera rapida e pensando soprattutto a come rafforzare l’attacco con conseguenze, immaginiamo positive, per il bel gioco e per un torneo più divertente”.
“Fanno immaginare una Serie A molto votata all’attacco”
“Infatti la maggior parte dei colpi riguarda soprattutto prime punte, trequartisti, mezzali col senso del gol che fanno immaginare una Serie A molto votata all’attacco. I club di primissima fascia, quelli che giocheranno nelle coppe in Europa, e la stessa Juventus, sono tutti impegnati nel garantire ai propri tecnici gol e l’aumento delle soluzioni offensive. Il Milan si è portato avanti con Okafor e con giocatori che attaccano molto gli spazi come Chukwueze e Pulisic. L’Inter, dopo il tradimento di Lukaku, ha reagito al colpo basso ingaggiando subito Thuram e sta chiudendo per Scamacca; e non vanno esclusi altri movimenti se dovesse uscire Correa. Il Napoli ha già in casa il suo cannoniere principe, e sta cercando di blindare Osimhen; se Lozano partirà, oltre ad avere la soluzione Raspadori per Garcia arriverà di sicuro un esterno offensivo. La Roma proprio in queste ore sta lavorando per il brasiliano Marcos Leonardo mentre la Lazio, prima di chiudere per Isaksen come tassello iniziale aveva individuato (e acquistato) il vice Immobile in Castellanos. Restando nel giro europeo, l’Atalanta ha prima preso l’erede di Hojlund, Touré, e poi ha ceduto il danese allo United con una plusvalenza monstre che con ogni probabilità darà la stura ad un altro colpo nel settore avanzato tanto caro a Gasp. Anche a Firenze, il focus è sulla punta: Cabral e Jovic evidentemente non danno garanzie totali e il nome nel mirino da tempo è quello di Nzola dello Spezia”.
“Il vento è cambiato, per una bellissima Serie A”
“A essere in linea con questa tendenza di preferire giocatori offensivi è anche la Juventus che, pur avendo avuto non pochi problemi lo scorso anno in difesa e con Bonucci fuori rosa, non sta pensando a una sua sostituzione ma è concentrata soprattutto sull’avventata operazione Vlahovic-Lukaku. E sembra passata davvero un’eternità rispetto alla scorsa estate quando le operazioni tecnicamente ed economicamente più importanti furono il passaggio di Bremer dal Torino alla Juve, Kim al Napoli, Acerbi all’Inter, Romagnoli alla Lazio, nonché la trattativa infinita tra l’Inter e Skriniar per il rinnovo. Tutti affari in linea con il classico “primo, difendersi”. Ora il vento è cambiato, si va all’attacco. Per una bellissima Serie A“.
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