Dopo Walter Sabatini, è Padovan a nutrire i primi dubbi sul calciomercato del Milan: “Si scopre essere una squadra incompleta”
I risultati non arrivano, le critiche sì: in un editoriale sulle colonne di calciomercato.com, Giancarlo Padovan se la prende con il calciomercato del Milan e, quindi, con le scelte effettuate dalla dirigenza nel corso dell’estate. Al centro dell’appunto del giornalista, l’attacco a disposizione di Stefano Pioli.

Due punti persi
Lo spunto di Padovan, però, vuole partire dall’esordio dei rossoneri in Champions League. Su Milan-Newcastle si limita a un breve commento:
“Altri, più ampiamente e meglio di me, hanno raccontato dell’esordio del Milan in Champions. Perciò non tornerò sulla partita, limitandomi a dire che, per come è stata condotta, il Milan ha perso due punti. Il problema, evidentemente, è ancora il gol. Se Leao si permette giocate da circense, rimediando anche figure barbine, Giroud la sua partita se l’è giocata. Secondo il nostro Daniele Longo ha meritato una sufficienza di misura, sbagliando, soprattutto nel primo tempo, un paio di occasioni. Tuttavia non è Giroud il tasto che voglio toccare. Ma, piuttosto, chi al suo posto se, come ieri, ad un certo punto si vuole immettere forze fresche”.
Padovan attacca il calciomercato del Milan
Poi, continua analizzando le decisioni prese sul reparto offensivo: da Okafor a Taremi, passando per Giroud:
“Sono stato tra i molti che hanno lodato il mercato di Furlani, Moncada e D’Ottavio. Pensavo che Okafor potesse, in qualche modo, costituire l’alternativa al francese. Ma i gol non segnati ieri dicono che un altro attaccante centrale doveva essere portato a casa. Non dimentico, naturalmente, la trattativa per avere Taremi e, se devo proprio essere sincero, pensavo che il suo arrivo avrebbe addirittura messo in difficoltà Giroud perché, tra i due, Taremi segna di più, oltre ad essere più giovane”.
Infine, conclude con l’ultimo arrivato (che domani si presenterà ai tifosi), Luka Jovic:
“Sia come sia, Taremi non c’è, Okafor non è un centravanti, Jovic è un acquisto solo nominale e il Milan, nonostante il buon calcio praticato anche contro il Newcastle, si scopre essere una squadra incompleta. Al di là del disastroso derby, troppa è la dipendenza da Giroud e, in subordine, da Leao. Il mercato è chiuso e tra gli svincolati non c’è nulla che faccia al caso di Pioli. Però il problema esiste e, soprattutto, è emerso prima del tempo”.
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