il 13/08/2023 alle 17:52

“La prova del 9 è fondamentale… Milan e Inter?”: i dubbi del giornalista

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L’editoriale di analisi del giornalista della Gazzetta si concentra sul ruolo dell’attaccante: come sono messe Milan e Inter dopo il calciomercato?

In un editoriale sulle colonne della Gazzetta dello Sport, il giornalista Alessandro Vocalelli ha parlato del “festival degli attaccanti” di questa estate di calciomercato: come valutare le mosse di Milan, Inter, Atalanta e Fiorentina tra le altre? Nonostante gli 8 nuovi arrivi sul calciomercato, diversi addetti ai lavori e giornalisti nel discutere

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Il festival degli attaccanti

“Passerà forse alla storia, questo mercato, come il più strano, sofferto, intrigante, imprevedibile, elettrico, in qualche caso avventuroso, festival degli attaccanti. Perché sono loro a essere in copertina da giorni e giorni. Lukaku, Vlahovic, Morata, Osimhen e l’elenco potrebbe andare avanti a lungo: non si parla che di loro e d’altronde la storia del calcio insegna che un giocatore “giusto” lì davanti ti risolve almeno metà dei problemi. Il gioco, certo, è importante, come il lavoro degli allenatori, che mai come in questi anni sono diventati assoluti protagonisti. Però è altrettanto vero, indiscutibile, che una punta, un bel centravanti anche dai gol “facili”, rappresenti spesso il lasciapassare per la tranquillità”.

“Può anche succedere, come ha fatto lo scorso anno Sarri, attrezzandosi con Felipe Anderson al posto dell’infortunato Immobile, di scoprire sentieri alternativi. Vincendo una sfida personale e collettiva che ha portato la Lazio fino al secondo posto. È la conferma che le idee, anzi le Idee, contano moltissimo, e non bisogna mai fermarsi di fronte alle difficoltà, finendo magari per trasformarle comodamente in alibi. Ma in linea di massima – e non bisogna guardare alle eccezioni, che come al solito confermano le regole – poter invece contare su un uomo-gol è il modo migliore per cominciar bene una stagione”.

Milan, Inter e le scelte di calciomercato

“A una settimana dal via del campionato – e si può dire che non vediamo l’ora? – gli interrogativi da questo punto di vista però non mancano assolutamente. Soprattutto per quanto riguarda le migliori. A parte il Napoli, che di centravanti ne ha addirittura tre e – pur avendo Raspadori e Simeone in rosa – ha passato giustamente l’estate a convincere Osimhen a non lasciarsi affascinare dalle sirene arabe, a parte il Napoli – dicevamo – un po’ tutti sono alle prese con un rebus da sciogliere”.

“E se il Milan ha puntato su Okafor come vice-Giroud (e nella girandola di acquisti mirati, e in molti casi con il bollino rosso della garanzia, un po’ di prudenza resta invece sulle potenzialità complessive dell’attacco rossonero), l’Inter ha faticato moltissimo a riprendersi dal voltafaccia di Lukaku e ancora insegue un obiettivo all’altezza delle sue ambizioni; e la Roma ha intavolato mille trattative senza però riuscire a centrare l’obiettivo. Al punto che – con il massimo rispetto per il loro valore – gli ultratrentenni Arnautovic e Zapata sono improvvisamente diventati i nomi da prima pagina. Anche per squadre che, lo scorso anno, hanno fatto parlare moltissimo in campo internazionale. Le due finali, di Champions ed Europa League, sono infatti lì a testimoniarlo”.

Atalanta, Fiorentina, Genoa

“Un dato – questo ritardo nel chiudere il cerchio – che stride maggiormente se si fa riferimento ad altre concorrenti. Sì, perché se ci sono squadre da vertice ancora incompiute e indecifrabili in prima linea – che da mesi sanno di dover riempire una casella, ma non riescono ad arrivare a dama – bisogna invece sottolineare la prontezza e la “generosità” con cui altri si sono attrezzati al meglio. Lo ha fatto l’Atalanta che, capitalizzando prima l’intuizione e poi la cessione di Hojlund, ha aggiunto Scamacca a Tourè al suo attacco, spendendo una sessantina di milioni per i nuovi gemelli di Gasperini. Lo ha fatto la Fiorentina che non si è accontentata di Nzola, vecchia conoscenza di Italiano allo Spezia, ma ha consegnato al suo allenatore anche l’argentino Beltran, facendo un’accoppiata da quasi quaranta milioni”.

“Lo ha fatto il Genoa, che non si è fatto scrupoli di pagare oltre 15 milioni al Boca Juniors per Retegui. Un giocatore, un nazionale e una “scoperta” di Mancini, che abbiamo appunto avuto l’occasione di conoscere e apprezzare da vicino, e – per non smentirsi – ha segnato il suo primo gol in rossoblù dopo 31 secondi. Un record di tempestività. Il contrario esatto di quanto – tra mille difficoltà – stanno facendo molte grandi. E attenzione. Perché la prova del 9, come dicevamo, è fondamentale anche nel pallone”.

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