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Calabria scherza con Cattelan: “Assurdo il tatuaggio di Kjaer, Ibra va a giorni…”

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In seconda serata su Rai 2, ieri sera è andato in onda Stasera C’è Cattelan con ospite Davide Calabria. Il terzino rossonero è intervenuto al talk show di Alessandro Cattelan per parlare non solo di calcio, ma per scherzare anche su hobby, passioni e divertirsi con qualche gioco per un momento di leggerezza.

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Per cominciare, Calabria regala a Cattelan (notoriamente di fede interista) una maglia del Milan personalizzata, con il numero 2. “Ai miei tempi il 2 era il numero del giocatore un po’ scarpone…”. “Diciamo che il 10 è per pochi – sottolinea il difensore rossonero-. È il numero del terzino destro, sono andato sul classico”. Il primo pensiero del conduttore va subito alla possibilità che Milan e Inter possano incontrarsi in Champions League: “C’è questo spauracchio del derby, sappi che io tre eliminazioni in una vita non me le meriterei, non riuscirei a sopportarlo”, ammette Cattelan.

Calabria, allora, risponde: “Il derby è sempre il derby, sicuramente. Onestamente, l’ho detto anche al mister, le italiane le incontriamo sempre. Io vorrei il Real Madrid, il Manchester City… Una di quelle squadre lì. Io aspetto quelle partite: mi piacerebbe, poi vediamo, quella che si prende si prende”. A questo punto, il conduttore propone una simulazione del sorteggio, con il calciatore del Milan chiamato a pescare la squadra che affronterà ai quarti di Champions.

Calabria (Milan) pesca il Chelsea, mentre a Cattelan (a rappresentare l’Inter) va il Manchester City. Il giocatore commenta la sua pescata: “L’abbiamo incontrato ai gironi. Sinceramente spero di no… (ride, ndr)”. A questo punto, la discussione si sposta sulle dinamiche da spogliatoio: “Il più matto? Sinceramente, ne parlavamo anche prima, di scemo c’era Kessié. Era proprio scemo scemo. Adesso siamo tutti quasi intelligenti, tranquilli. Ma andiamo un po’ a giorni. Non c’è più il matto”.

Su Ibra: Va a giorni anche lui, ancora più di tutti. Se sta bene col fisico è tranquillissimo e scherza. Mani addosso? Sì, ogni tanto sì (ride, ndr). In campo soprattutto…”. 

Sulla sua passione per il vino: “Non stare nel mondo del calcio in futuro? Sì, anche se conoscevo tanti che la pensavano come me e alla fine sono rimasti lì. Io non mi ci vedo post carriera a restare in questo mondo, ho questa passione. Sono nato in provincia di Brescia, e quindi Franciacorta. È nata un po’ a caso perché mio nonno faceva del vino in casa. Da calciatore è impossibile portare avanti questa passione, per capirne devi berne tanto. Anche Nico (Barella, ndr) e Perin la condividono, quindi anche in Nazionale magari ogni tanto ci facciamo un bicchierino post partita. Più avanti mi ci vedo”.

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Poi, Cattelan chiede a Calabria se abbia interesse per il cinema, dato che quando gli ha chiesto di andare ospite al suo programma si era giustificato con “non posso, devo andare al cinema con la mia ragazza”. “Siamo andati a vedere Creed – spiega Davide – avevamo già i biglietti. È molto bello, a me piace un po’ l’azione e quindi ci sono andato super volentieri. Non andiamo molto spesso, in realtà. Quando vado, metto il cappuccione, però anche se mi fermano va bene. Però non c’era nessuno, era vuota la sala (ride, ndr)”.

Su Dragonball: “Ho tutto, un sacco di gadget a casa. Anche un tatuaggio, che non ti faccio vedere: un Goku piccolino a colori. Sono super appassionato”. Sul tema tatuaggi, Cattelan domanda a Calabria chi abbia il più brutto tra i suoi compagni: “Non mi ricordo esattamente cos’ha Simon (Kjaer, ndr) sul cu*o, ma è un cartone o qualcosa del genere. Forse Johnny Bravo. Domani controllo…”.

Tante le belle cause per le quali si spende: “Nel mondo del calcio un po’ ci proviamo a dare una mano a dare messaggi positivi, lo faccio sempre volentieri. Mi piacciono molto gli animali e ho aiutato alcuni canili della mia zona”.

Prima di concludere l’intervista, Cattelan e Calabria hanno “giocato” un derby cercando di segnare in una porta con dei palloni leggero scaraventati verso di loro con forte vento contro. Come penitenza, considerando che il calciatore rossonero ha vinto 1-0, il conduttore ha dovuto indossare una maglia del Milan.

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