CAGLIARI-MILAN – Cagliari-Milan alla diciottesima giornata è successo solo una volta nella storia della Serie A (in realtà due, ma nel 1980 l’andata si giocò a Milano).

Il 6 gennaio 2011 il Milan si presenta al vecchio Sant’Elia in testa alla classifica con 36 punti, tre lunghezze di margine sulle inseguitrici Napoli e Roma, ma reduce da una sconfitta interna proprio contro i giallorossi dell’ex Borriello, che aveva trovato il modo più classico, ovvero il goal, per vendicare la sua inevitabile cessione dopo l’acquisto di un noto campione svedese.
Il Cagliari, allenato dalla leggenda rossonera Roberto Donadoni, si trova, invece, al tredicesimo posto e concluderà la stagione centrando una salvezza relativamente tranquilla. Una situazione, insomma, abbastanza simile a quella che si riproporrà lunedì prossimo nel catino, com’è consuetudine, in questo periodo, tristemente vuoto, della provvisoria Sardegna Arena; simile anche nelle difficoltà che il Milan dovrà affrontare.
In quell’Epifania del 2011, infatti, i rossoneri, guidati da Max Allegri (che proveniva proprio dal Cagliari), si trovano a dover rispondere alla sconfitta prenatalizia in una situazione di totale emergenza: Nesta (comunque aggregato), Zambrotta, Jankulovski, Pirlo, Flamini, Boateng sono infortunati e lo svedese di cui sopra squalificato.
A questa ecatombe bisogna, inoltre, aggiungere la situazione precaria di Robinho, con i punti al ginocchio, Pato, che non scende in campo da due mesi, e del neo acquisto Cassano, appena giunto in rossonero per sostituire il partente Ronaldinho (mentre gli altri acquisti, in particolare Van Bommel, sarebbero arrivati solo nell’ultima settimana di mercato).
Una situazione davvero complicata, come testimonieranno i due pareggi successivi con Udinese (partita pirotecnica) e Lecce. Allegri, dunque, schiera un undici quasi obbligato con Abbiati in porta, Abate e Antonini terzini, Thiago Silva e Bonera centrali, Gattuso, Seedorf, Ambrosini e il giovane Merkel a centrocampo e gli acciaccati Pato e Robinho in attacco.
Il Milan e Merkel cominciano bene: il tedesco (dal 2015 naturalizzato kazako) all’undicesimo minuto serve l’assist vincente per Robinho, che batte Agazzi, ma trova la deviazione del povero Astori.
Il Cagliari, però, cresce alla distanza e sfiora il vantaggio con un colpo di testa di Canini che termina sul palo. Nei primi dieci minuti della ripresa si concentrano le altre due grosse occasioni del match: prima Pato, imbeccato da una palla geniale di Seedorf, viene fermato da un miracolo di Agazzi, poi Abbiati sfiora il disastro regalando il pallone a Nenê, ma il suo tunnel viene leggermente deviato dal portiere rossonero e termina sull’esterno della rete. Al 56esimo, però, comincia la vera storia di questa partita: esce un claudicante Gattuso ed entra Rodney Strasser.
Il ragazzo della Sierra Leone è stato aggregato alle giovanili del Milan nel 2007, dopo aver iniziato la sua carriera nel Kallon FC, il club fondato dall’ex attaccante dell’Inter. Ha conquistato un campionato Berretti e una Coppa Italia Primavera, meritandosi, nel dicembre 2008, l’esordio a San Siro nella vittoria per 5-1 contro l’Udinese. Quando, poco più di due anni dopo, scende in campo a Cagliari è solo alla sua quinta presenza ed è famoso soprattutto per un video, nel quale, durante un allenamento, subisce uno “scherzoso” colpo da taekwondo da Ibrahimovic. Oggi, probabilmente, l’espressione dipinta sul suo volto sarebbe diventata un meme, ma, in realtà, il rapporto tra i due non fu molto diverso rispetto a quello instauratosi nella rosa attuale tra i tanti giovani e l’infinito Zlatan.
Rodney, comunque, sostituisce egregiamente un giocatore importante come Rino, protagonista di tante battaglie, mettendo a disposizione della squadra la sua debordante fisicità e l’entusiasmo dei suoi quasi 21 anni. La partita, però, complice un’altra imprecisione di Robinho, sembra indirizzata verso un inevitabile pareggio. A un quarto d’ora dalla fine Allegri decide di giocarsi anche la carta Cassano (come Pato fuori da circa due mesi), che entra al posto di Merkel, sempre più impalpabile dopo il buon inizio, e fa arretrare la posizione dell’ex Santos. A cinque minuti dal termine si decide l’incontro: Thiago Silva avanza palla al piede nella metà campo avversaria e verticalizza per il connazionale Robinho, che di tacco pesca l’inserimento di Cassano. Il talento di Bari Vecchia tocca due volte la sfera con il destro, per controllarla e per servire con delicatezza il nostro giocatore più avanzato (anche troppo, considerata la leggerissima posizione di fuorigioco, che oggi il VAR non avrebbe perdonato): Rodney Strasser, proprio lui, che controlla di sinistro e, praticamente in caduta, con il destro batte il portiere cagliaritano, facendo urlare di gioia il popolo rossonero. Il giovane centrocampista della Sierra Leone viene sommerso dai compagni e fa anche in tempo a prendersi un paio di schiaffoni da Gattuso, che lo riporta sulla terra e lo rispedisce in campo a terminare l’incontro. Finisce 1-0 per il Milan, un partita importantissima per il momento delicato che i ragazzi di Allegri stavano attraversando.
Dopo questo gennaio un po’ complicato la corsa procederà spedita verso la conquista dello Scudetto, mentre la storia di Strasser, che con il Milan collezionerà solo nove presenze (senza sconfitte), continuerà tra cessioni, prestiti e molti infortuni, che lo porteranno addirittura in Serie D, al Villafranca. Nella stagione 2020 ha militato nel Turun Palloseura, club finlandese di prima divisione; anche qui, però, le cose non sono andate per il meglio e Strasser ha perso il posto dopo la prima parte della stagione, mentre il club alla fine è retrocesso. Una carriera sfortunata per un ragazzo che sembrava promettere molto e che oggi, a quasi 31 anni, è senza squadra, ma che in quel pomeriggio di gennaio ha fatto perdere la voce a un’intera tifoseria e riacquistare sicurezza e fiducia alla squadra che avrebbe vinto il Diciottesimo Scudetto.
Joel Da Canal
photocredits acmilan.com