La Gazzetta dello Sport ha intervistato Marcos Cafu, che già ad ottobre parlava di Milan come seria candidata per lo scudetto.

Cafu, è stato buon profeta. Il Milan è davanti a tutti, quanto manca per l’ultimo metro?
«Le mie valutazioni nascevano dal fatto che vedevo già allora come giocava. Avevo visto cose molto belle, ora le sta confermando: la possibilità di vincere lo scudetto si è alzata parecchio».
Se la sente di sbilanciarsi in una percentuale?
«Otto giornate sono ancora tante, ma direi un buon 50 per cento. Sono ottimista perché vedo una squadra concentrata, che ora ha il vantaggio di non dipendere da nessuno».
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Che cosa le piace di più di Pioli?
«Il fatto che abbia cercato di far giocare la squadra a sua immagine e somiglianza. Il Milan ha un’identità riconoscibile».
Lei è stato un dominatore di fascia: che cosa pensa di Hernandez e Leao?
«Theo spinge tanto e difende bene. Anche le qualità di Leao sono sotto gli occhi di tutti. Per il Milan la fascia sinistra è un punto di forza che sarà cruciale in chiave scudetto».
In rossonero ha vissuto l’epoca dorata di Berlusconi. Le piace la gestione di Elliott?
«Non è questione di piacere o meno, è qualcosa di diverso. Berlusconi per i giocatori era come un padre, come lui non ci potrà mai essere più nulla: ora, al Milan come fuori dal Milan, si interpreta il calcio in maniera diversa».
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