il 07/08/2023 alle 12:02

Buffon attaccato: “Bestemmie, scommesse, fascismo… che esempio è?”

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Gianluigi Buffon è il nuovo Capo Delegazione della Nazionale Italiana: a non tutti la scelta è sembrata… corretta

Nonostante il nuovo ruolo di Gianluigi Buffon come Capo Delegazione della Nazionale Italiana (ruolo che fu di Gianluca Vialli) abbia riscosso pareri positivi dall’opinione pubblica, c’è qualcuno che la pensa in maniera radicalmente opposta. In un articolo sul Fatto Quotidiano in edicola oggi, Paolo Ziliani ha elencato i motivi per i quali l’ex portiere di Parma e Juventus non sarebbe propriamente un esempio da seguire, soprattutto per i giovani calciatori. Il giornalista introduce così il discorso, parlando della scelta di nominare Gianluigi Buffon a Capo Delegazione della Nazionale Italiana:

buffon nazionale

“Dunque a 45 anni Gianluigi Buffon si ritira dal calcio e entra a far parte dei quadri FIGC: sarà capo delegazione e poiché – come scrive la Gazzetta – è “adorato trasversalmente da bambini e ragazzi, sarà anche coinvolto nelle iniziative che la Federcalcio promuove nelle scuole per promuovere i valori della nazionale”. Un testimonial perfetto diremmo”.

Bestemmie, lealtà, scommesse, fascismo

Scuola, educazione, rispetto dell’autorità, lealtà, illeciti, scommesse, fascismo e nazismo: nel giorno del suo nuovo incarico nella Nazionale Italiana, il giornalista Paolo Ziliani elenca tutte le situazioni spiacevoli in cui si è trovato Gianluigi Buffon durante i suoi anni da calciatore.

“Buffon dirà ai giovani che sognano di diventare calciatori di crederci, ma di pensare prima di tutto allo studio. Che nella vita è tutto. Lui, bocciato due volte alle superiori (ragioneria), pur di iscriversi all’Università di Legge a Parma presentò addirittura un diploma di maturità falso di un istituto di Roma mai frequentato che gli valse una denuncia per truffa: era il 1997, patteggiò con una multa di 6,5 milioni di lire. Se l’istruzione è importante, il rispetto e la buona creanza sono tutto. Il primo comandamento del buon cittadino è “Non bestemmiare”: specie se lo fai negli stadi italiani, spesso semi-deserti, dove la bestemmia viene sentita in mondovisione, amplificata e corri il rischio di essere multato e squalificato come capitò al distratto Gigi in un Parma-Juventus”

“È poi molto importante aiutare l’arbitro che svolge un ruolo difficile e fondamentale. Se ad esempio succedesse di trovarne uno che all’ultimo minuto ti fischia un rigore contro che ti fa perdere la qualificazione (come l’inglese Oliver in Real Madrid-Juventus 1-3), devi mantenere il self control, non protestare, non farti espellere e evitare di andare in tv a dire che l’arbitro ha un bidone dell’immondizia al posto del cuore. Scommettere sulle partite per chi fa il calciatore è un reato grave. Non si può fare. Nemmeno se hai un amico che ha una tabaccheria-ricevitoria a Parma, si chiama Massimo Alfieri e al quale mandi 14 assegni da 50 a 200 milioni di lire per un totale di 1 miliardo e mezzo che vengono subito trasferiti sul conto di Lottomatica. Neanche se questa ricevitoria ha una percentuale di vincita dell’83%. Non si fa.

“È infine molto importante non lanciare messaggi sbagliati e diseducativi. Se per esempio ti presenti a un’intervista post-partita con una maglia con la scritta “Boia chi molla” sul petto, o scegli di giocare col numero 88 (che significa HH, la sigla di Heil Hitler) o ancora festeggi il trionfo al mondiale con uno striscione su cui compaiono la croce celtica e la scritta “Fieri di essere italiani”, non dai un bell’esempio. Ora Gianluigi Buffon spiegherà tutto a tutti”.

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