Brahim Diaz a DAZN: “Sono molto amico di Theo, cucina molto bene ma non sa vestirsi”
Il nuovo episodio della rubrica “1 vs 1” di DAZN vede protagonista Brahim Diaz. Il dieci del Milan ha parlato in un botta e risposta con l’emittente del suo ruolo, dell’importanza di indossare la 10 e di qualche suo compagno di squadra.
Qual è il tuo piede preferito?
Gioco bene con tutti e due: quando ho la palla al piede preferisco il sinistro, mentre quando devo tirare il destro. Se proprio dovessi scegliere direi il destro perché lo uso per calciare, anche se ho sempre giocato usando i due piedi.
Ti pesa indossare la maglia numero 10?
Mi piace avere delle responsabilità. Credo di essere un ragazzo con personalità, quindi non mi interessa la pressione di indossare questo numero. Penso solo a giocare come ho sempre fatto.
Su cosa devi migliorare secondo te?
Sicuramente nel tiro da fuori area. Dopo gli allenamenti mi fermo quasi sempre a calciare, provo addirittura a sfidare Ibrahimovic.
Dicci qualcosa su Zlatan, che consigli ti da?
Ha la stessa età di mio papà. Lui è veramente come Benjamin Button, può giocare ancora per tanti anni e alla sua età ancora la differenza. Mi consiglia sempre di fare quello che so fare, mi dice che ho un grande talento e che devo aiutare la squadra.
Theo Hernandez invece?
Con Theo siamo buoni amici, anche con Samu Castillejo: facciamo tante cose anche fuori dal campo. Ogni tanto lui viene a casa mia, ogni tanto vado io da lui perché è bravo a cucinare.
Lo stadio più bello in cui hai giocato?
Wembley.
Che musica ascolti?
Flamenco e reggaeton.
Qual è il compagno di squadra che si veste peggio?
Senza dubbio Theo.
Segui qualche sport oltre al calcio?
Direi di no, seguo solo il calcio.
Quale difensore vorresti sfidare?
Ti dico Sergio Ramos, che è stato anche mio compagno. Mi sono allenato spesso con lui, so come gli piace giocare: è un difensore straordinario.
Qual è il tuo compagno di squadra più divertente?
Castillejo.
La partita più bella che hai giocato in carriera?
Non riesco a scegliere, per me tutte le partite che gioco sono belle.
Rileggi QUI l’intervista di Kakhaber Kaladze alla Gazzetta
photocredits: acmilan.com