il 29/04/2023 alle 11:34

Borriello: “Sarei rimasto al Milan per sempre! Io, il doping e la crema vaginale di Belén”

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Intervistato dal Corriere della Sera, l’ex attaccante Marco Borriello ha parlato del legame con il Milan e della relazione con Belén Rodriguez.

Marco Borriello

Marco Borriello, dove vive in questo momento?
«Nemmeno io lo so con esattezza. Quando ho smesso di giocare è arrivata la pandemia e ho trascorso due anni fra l’Italia e la Spagna. Poi ho iniziato a scoprire il mondo. Nel periodo invernale mi piace stare nei luoghi caldi, sono girovago, cerco di prendere il meglio di tutto finché posso».

Insofferente anche da calciatore?
«Sì, ogni sei mesi mi stufavo e partivo a caccia di nuove emozioni. Per sopportare la routine devo almeno stare con persone di mio gradimento. A Milano e al Milan ci sarei rimasto per sempre, ma non è stato possibile».

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Lei è una mosca bianca in un ambiente dominato da calciatori che mettono su famiglia da ragazzi?
«Si sposano giovanissimi e poi partono i tradimenti. Scoppiano tutti, restano i figli che sono la cosa più bella. Sarò anche egoista ma resto coerente con la vita che voglio avere».

Borriello, cosa rappresenta per lei ora Belén?
«È stata una storia d’amore acerba, immatura, fra due ragazzi. Se ci incontriamo a Milano l’abbraccio, è una ragazza solare e divertente. Comunque è stata la relazione più importante della mia vita, è durata quattro anni e mezzo».

Follie da calciatore?
«Ho girato 15 spogliatoi e sono sempre stato fra i più vivaci. Nel 2014 ero con la Roma a Mosca per una partita con il Cska. Un sito russo pubblicò foto di me e De Rossi che uscivamo da un night club. Con Daniele abbiamo salvato gli altri 15 compagni che uscirono dopo. Ero tra le spogliarelliste ma, giuro, ero andato lì solo a bere una Coca Cola».

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Borriello, quanto ha guadagnato nella sua carriera?
«A 18 anni prendevo 2000 euro al mese, poi certo dopo molto di più. Credo di aver guadagnato 30 milioni. Non mi sono fatto mancare niente, ho avuto una vita costosa e dispendiosa ma sono riuscito a salvare il patrimonio».

Non parla molto di Napoli, la sua città d’origine.
«È la città più bella del mondo, ha un clima fantastico, le isole davanti. Mia mamma vive lì. Impossibile togliermela dal cuore».

È la città che le ha portato via il papà?
«Ma da un lato mi ha strappato il padre quando ero un bambino, dall’altro mi ha trasferito la “cazzimma” e l’amore per il bello».

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Tifa per il Napoli?
«Nel cuore ho l’Ibiza. Al San Paolo ci andavo da piccolino con mio papà e adesso sono felice per il loro scudetto. Il Milan come una madre: ho vestito quella maglia dai 14 ai 28 anni. Ho conquistato i trofei più importanti. Tra i professionisti ho segnato 127 gol sebbene fra panchine e infortuni abbia totalizzato più di 6 anni di inattività».

Rimpianti?
«Ho pagato anche per colpe non mie come nella storia del doping per il cortisone. La settimana prima che mi trovassero positivo i medici mi avevano dato una pastiglia per un problema al molare. Quando venni trovato positivo sempre i medici mi dissero “porta tutte le pomate che hai a casa” e la colpa venne scaricata sulla crema vaginale di Belén. Ma le due molecole di cortisone che trovarono erano contenute solo in un farmaco che si chiama deltacortene. Sono stato fermo sei mesi, qualcuno dovrà risponderne».

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Marco Borriello
Photocredits: Instagram @marcoborriello

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