il 29/03/2023 alle 20:05

Belotti: “Si diceva che era fatta con il Milan, mi hanno consigliato male”

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L’attaccante della Roma, Andrea Belotti, si racconta a 360°: il focus però è sul mancato approdo al Milan quando sembrava tutto fatto.

Forse ha dei rimpianti il gallo Belotti per quell’estate in cui il suo destino sembrava segnato, tutti lo volevano ma il Milan sembrava l’ipotesi più concreta. Nulla di fatto, Belotti è diventato una bandiera del Torino, ne è stato capitano e la sua avventura si è conclusa nel 2022 con il passaggio alla Roma.

Come nel film Sliding Doors se perdi un treno poi non lo recuperi più, non potremo mai sapere se il classe ’93 abbia fatto bene o meno, resterà per sempre il dubbio. Intanto Belotti è orgoglioso di rappresentare la Roma e attraverso una lettera per Cronache di spogliatoio si racconta.

Ma perché Gallo? “Juri, un mio amico, da piccolo giocava a calcio ed era davvero bravo. Ma ha una testa… insomma, Juri di cognome si chiama Gallo e il primo a esultare con la cresta è stato proprio lui. Segnava in tutti i modi, un vero e proprio bomber. Depositava il pallone in rete sui campi di provincia e correva a esultare mimando la cresta. Un «fuori di testa», pensavo. La sera del 3 settembre è la sera in cui mi ha chiamato per dirmi: «Andrea! Sono riuscito a liberarmi. Domani al bar mi copre mio padre, vengo a vederti». Ero gasatissimo”.

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 “Il giorno dopo giocavamo in casa contro la Feralpisalò. Data la circostanza storica, facemmo una scommessa: «Finalmente vengo a vederti. Promettimelo: se segni, esulti con la cresta del gallo in mio onore». L’arbitro fischia l’inizio della partita. Passano due minuti e Karamoko Cissé mi serve un pallone. Prendo e lo scaravento in rete. Non ci penso un attimo: corro sotto la tribuna e inizio a mimare la cresta del gallo come un pazzo. Tutti corrono ad abbracciarmi.”

“Volete saperlo? Juri, quel giorno, si è presentato in ritardo di tre minuti. Mentre parcheggiava, ha sentito il boato dello stadio. Ho fatto la cresta… per nessuno. Ma che fai? Hai segnato dopo due minuti… non la riproponi? Dopo la partita siamo scoppiati a ridere: «Andrea, sono arrivato in ritardo, devi rifarla!”

Sull’estate da 100 milioni e la tentazione del Milan:

La mia famiglia ha sempre cercato di alleggerirmi i momenti: belli o brutti che fossero. L’estate dei 100 milioni, il mio nome era da tutte le parti. Si leggeva «Belotti» ovunque. Probabilmente, all’inizio sono stato consigliato nel modo sbagliato. Ho avuto la forza di lasciar correre. Si diceva che era fatta con il Milan per 58 milioni, che dovevo andare a giocare la Champions League. Si parlava ovunque della mia valutazione, di quanto valesse Belotti, di cosa dovesse fare Belotti, di quale fosse l’opzione migliore per Belotti”.

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