Queste le sue parole: “Nessuno dimentica quello che il Milan ha fatto l’anno scorso, conquistando lo scudetto. Ma quando vinci le responsabilità aumentano e devi dare qualcosa in più, tutti prendono accorgimenti per batterti”.

Baresi crede che questo gruppo possa risollevarsi e dà la sua ricetta: “Ora dobbiamo essere bravi a non farci destabilizzare dalle critiche, uniti per un unico obiettivo, perché rappresentiamo un club e una maglia gloriosa. Il primo pensiero dev’essere la squadra: ricordarci perché e come abbiamo vinto”.
Secondo Baresi, la squadra ha le carte in regola e gli uomini giusti per poter invertire il trend negativo dell’ultimo mese: “Le qualità dei giocatori ci sono, nessuno si è dimenticato quanto di buono fatto vedere l’anno scorso. Alla fine sono sempre il campo e il lavoro che pagano: il successo è la somma di tanti sacrifici quotidiani. Quando le cose vanno male bisogna far vedere le proprie doti di disponibilità e altruismo. In rosa ci sono giocatori con esperienze importanti e giovani che hanno la consapevolezza di giocare nel Milan”.
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Sul Mondiale: “Non eravamo abituati ad avere questa sosta. La preparazione è cambiata perciò si soffre… Che questo non sia il vero Milan lo sappiamo, è condizionato da qualche infortunio di troppo. Ne usciremo restando uniti”.
Sul ritorno di Ibrahimovic: “Sappiamo chi è Zlatan, dove è stato ha vinto. È tornato e ha fornito un grande apporto la scorsa stagione. Gli anni passano per tutti, non so cosa potrà dare ma è una figura che trasmette sicurezza e personalità”.
Ora si guarda al futuro, Torino e Tottenham: “I tifosi l’anno scorso hanno visto una squadra che li ha emozionati: di questo si sono innamorati. Adesso c’è la Champions, siamo agli ottavi, è una grande occasione. Ci sarà un’atmosfera incredibile e il Milan è in grado di giocarsela fino in fondo con il Tottenham”.
Baresi parla anche del nuovo stadio: “San Siro è stata casa mia per 20 anni, bisogna però guardare avanti. Lo stadio di proprietà o comunque più moderno è importante perché porta molti vantaggi, guadagni e ricavi. Nel resto d’Europa sono avanti…”.
Infine, il suo credo per ripartire: “Chi ama il Milan capisce il momento di difficoltà. Non si deve aver paura, mai. Ci vogliono forza mentale, determinazione, coraggio e personalità”.
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