Atletico-Milan 0-1
Junior Walter Messias è il protagonista assoluto della notte che ha riportato i rossoneri alla vittoria in Champions League.
Decisivo nella sera in cui Franck Kessiè si è tornato a mostrare dominatore assoluto del centrocampo, la giornata che ha ridato l’AC Milan una volta per tutte alla competizione.
Una storia strappalacrime che tutti conosciamo, ma quello che conta è la sua prestazione in campo: a Firenze aveva dimostrato di aver bisogno di giocare per riprendere la condizione, ma nessuno avrebbe mai immaginato gli sarebbero bastati quei 20 minuti per scaldare alla perfezione la macchina.
65esimo minuto: esce un buon Rade Krunic ed entra il brasiliano in maglia numero 30. Subito un paio di strappi, con giocate interessanti e calci di punizione procurati. Il primo reale pericolo lo crea grazie ad una deliziosa palla di Ibrahimovic, che vede un varco dove gli altri non vedono nulla, serve il taglio profondo sulla sinistra dell’ex Crotone che con grande lucidità regala una palla deliziosa a Bakayoko a circa 5 minuti dal suo ingresso.
L’occasione non si concretizza, ma l’occasione gasa Junior e non poco. Diventa lui il calciatore più presente nella fase di possesso al momento dell’uscita di Diaz, procurandosi 3 calci di punizione din zone pericolose in pochissimi minuti.
Uno vs uno costante, è lui quello che ci si aspetta da un calciatore di fascia e di trequarti, la creazione di superiorità.
Ma la perla arriva al minuto 87: avvio dell’azione, allargamento a sinistra e attacco dell’area di rigore per sfruttare lo spazio creato dal movimento di Ibrahimovic.
Azione da far rivedere alla scuola calcio, ai pulcini, agli esordienti ma soprattutto ad altri esterni del Milan, tipicamente restii a concludere le azioni avviate.
Un briciolo di disattenzione della difesa avversaria, condito con una foglia di intelligenza tattica e un’ottima coordinazione per lo stacco.
Situazioni non scontate che proprio per la sua provenienza calcistica non distacca mai dal suo repertorio di movimenti mentali che gli permettono di non sbagliare mai il posizionamento nella mezz’ora del Wanda Metropolitano.
Gioco, partita, incontro, tripudio.
Mani al cielo come un altro brasiliano. Il 24 novembre diventa la notte del Messias, un mese prima del solito.
E a noi, tutto sommato, va bene così.
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photocredits acmilan.com