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Atletico Madrid-Milan: da Kakà alla prima volta al Wanda

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Atletico Madrid-Milan: da Kakà alla prima volta al Wanda

Stasera il Milan scende in campo per la prima volta nella sua storia al Wanda Metropolitano, casa dell’Atletico Madrid dalla stagione 2017-2018. Le speranze di passare il girone sembrano ormai declassate a sogni ma l’imperativo resta comunque uno: vincere.

Vincere per continuare a sognare, fino a che l’aritmetica ce lo concede. Perché il Milan si merita di portare a casa i primi 3 punti europei dopo quello che ha fatto vedere nelle prime partite del girone. Ma anche perché c’è bisogno di vendicarsi (nel senso buono del termine) dopo il torto subito all’andata.
Vincere anche per riscattare la sconfitta del Franchi, la prima di questa stagione, figlia di una serata storta, beffarda e a tutti gli effetti autolesionista. Vincere perché il diktat di Pioli è chiaro: “vietato rimanere troppo sulle sconfitte”.

Come sottolineato in apertura, sarà la prima volta per il Milan al Wanda. Ma non è la prima volta che i rossoneri volano a Madrid sponda colchonera: l’unico precedente ufficiale (il resto sono solo amichevoli) risale all’11 marzo 2014, e in palio c’era il ticket per i quarti di finale di Champions League.
In campo si affrontavano due squadre ben diverse. L’Atletico Madrid, guidato da un monumentale Diego Godin, era nel suo anno d’oro: ha riportato la Liga al Calderon dopo quasi vent’anni e ha raggiunto la seconda finale di Champions della sua storia, persa poi in maniera rocambolesca nella stracittadina contro il Real. Ben diversa la situazione per il Milan, nel pieno di una crisi societaria e di organico che ha portato a fine stagione una storica esclusione dalle coppe europee, cosa che non succedeva da quasi vent’anni.

Il divario però non si è visto in maniera così netta sul campo, soprattutto nella partita di andata dove dopo due legni colpiti (da Kakà e Poli) i rossoneri vengono beffati da un gol allo scadere di Diego Costa. È lo stesso Costa a freddare il Milan dopo 3 minuti del ritorno, in un Vicente Calderon infuocato (espugnato una sola volta in quella stagione). L’Atletico non è quello spento dell’andata e si vede. La squadra di Simeone lotta su ogni pallone fino al momento dell’illusione rossonera: Poli va via sulla destra e mette un cross perfetto per Kakà, che arriva puntuale e segna di testa il 102esimo dei suoi 104 gol con la maglia che gli ha permesso di vincere il Pallone d’Oro qualche anno prima. L’esultanza del brasiliano è toccante, con un bacio sullo stemma (vero, sentito) sotto il settore ospiti. Purtroppo però l’illusione dura poco. Degli errori marchiani (proprio come quelli di Firenze) consentono ai Colchoneros di segnare 3 volte: il Milan esce di scena tra le “ola” umilianti del Calderon e il gol di Kakà rimane l’ultima marcatura rossonera in Champions prima del gol di Rebic ad Anfield di qualche settimana fa.

E allora possiamo dire che un motivo in più per vincere stasera c’è.

Rileggi QUI l’intervista di Kakà rilasciata all’acmilan

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