Oggi il Milan comincerà la sua nuova avventura europea e lo farà nel secondo turno di qualificazione dell’Europa League, un momento della competizione che regala molti avversari deboli, qualche trappola, ma soprattutto sfide affascinanti non tanto per il blasone delle squadre affrontate, ma per il sapore antico che possiedono, di quel calcio che ancora non era dominato dai soldi dei diritti televisivi.
Per i rossoneri la partita secca (modifica alla formula dovuta all’emergenza sanitaria) si giocherà in Irlanda, una terra non molto frequentata in passato dal Diavolo, forse per l’influenza di San Patrizio.
L’unico precedente con un club irlandese risale alla stagione 1975/76, quando, dopo aver eliminato l’Everton nei Trentaduesimi di finale grazie a un rigore dello sciagurato Egidio nella partita di ritorno di Milano, il sorteggio regala ai ragazzi del duo Trapattoni-Rocco i nerazzurri d’Irlanda dell’Athlone Town.
Il Milan ha appena esonerato il mister con il colbacco, Giagnoni, e nelle prime tre giornate di campionato ha raccolto solo due pareggi e una vittoria, segnando la miseria di due reti. La trasferta ad Athlone sembra essere il classico balsamo rigenerante per una squadra che deve ritrovare sé stessa e magari qualche goal. Gli avversari non sono neppure una squadra di professionisti, anche se in panchina siede Amby Fogarty, un passato in Inghilterra tra Sunderland e Hartlepool, e la stessa stampa irlandese prevede delle insidie per i rossoneri sul pessimo campo del Saint Mel’s Park.
Le immagini dell’arrivo della squadra allo stadio sembrano quelle di un calcio di provincia: i giocatori del Milan scendono dal pullman per ritrovarsi in un terreno fangoso, una premonizione delle difficoltà che avrebbero incontrato nel corso del match. Il Milan si aspetta sicuramente una partita fisica, ma il clima più che britannico, pare da subito argentino, ricordando la celebre battaglia di Buenos Aires di qualche anno prima.
Volano calcioni per novanta minuti, il Milan bada a difendere la propria porta e a salvare le gambe piuttosto che a cercare il goal del vantaggio. Ci vanno, invece, molto vicini gli irlandesi intorno alla mezzora quando Scala con una sbracciata, forse il fallo meno cattivo dell’intera partita, causa un calcio di rigore. John Minnock ha un’occasione storica, ma sparacchia debolmente alla destra di Albertosi che para agevolmente. Nella ripresa la ditta Trap/Paron toglie Calloni, che ha fatto in tempo a ricevere una testata nello stomaco dal portiere avversario O’Brian, e inserisce Tato Sabadini per blindare il risultato e giocarsi la qualificazione nella partita di ritorno, confidando in una situazione ambientale diversa. A Milano, infatti, emergono i reali valori delle due squadre, anche se i rossoneri devono aspettare il sessantesimo per passare in vantaggio con Vincenzi e poi chiudere la qualificazione con una doppietta di Benetti.
45 anni dopo, dunque, il Milan torna in Irlanda e questa volta il pareggio non basterà. Contro lo Shamrock Rovers, un avversario sicuramente molto più debole tecnicamente, ma anche più avanti nella preparazione e galvanizzato dalla serie positiva che lo ha portato in testa al suo campionato, gli uomini di Pioli dovranno scendere in campo consapevoli della propria superiorità, ma con la giusta attenzione. Come se non bastasse il rossonero non è molto gradito agli Hoops di Dublino: i Bohemians, storici avversari per la supremazia cittadina e spesso anche nazionale, vestono proprio i nostri stessi colori sociali.
Anche una piccola sfida come questa, dunque, nasconde molte suggestioni dovute non solo al possibile impiego di Ibra o all’esordio ufficiale di Diaz, ma anche a quella partita lontana nel tempo, quando il Diavolo rischiò di rimanere impantanato nel fango di Athlone: uno scherzo di San Patrizio!
Joel Da Canal