Arrigo Sacchi: “Il Milan è tornato ad essere compatto”

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Arrigo Sacchi – Ospite alla trasmissione ai microfoni di Gazzetta dello Sport, Arrigo Sacchi ha discusso varie tematiche coinvolte nell’ultima giornata di Serie A.

Sulla 20esima giornata di Serie A in generale

“In generale non siamo forti ad anticipare, arriviamo un po’ lunghi. Secondo me c’è stato, in questa situazione, un grande significato, quale? Il Milan si presenta senza 7 giocatori titolari, con Gabbia e Kalulu difensori centrali, due ragazzi, e gioca la sua miglior partita dell’ultimo mese e mezzo. Che cos’è successo? È successo che il calcio è uno sport di squadra, dove la motivazione, lo spirito di squadra e il gioco sono fondamentali. Sarebbe un film senza trama, approvato dagli Stati Uniti tempo addietro e di cui non si era capito nulla. Tu puoi avere i più grandi attori del mondo, ma nessuno di questi film non è mai diventato un cult, nel calcio è la stessa medesima cosa.

La Juventus come valori individuali è superiore al Napoli senza metà squadra, ma ha giocato di più il Napoli. Una squadra durante la settimana, in questa situazione, pensa a quello che può fare, ha paura e tira fuori lo spirito di squadra. Giocano con la squadra, per la squadra, a tutto campo e tutto il tempo, portando dei risultati. Il Napoli ha giocato meglio della Juventus, ma non si possono dare sempre e solo colpe all’allenatore. Lì ci sono dei giocatori, bravi,  che giocano individualmente.

Il calcio è uno sport di squadra e il Milan è un capolavoro. Sono tornati ad essere compatti, a muoversi in modo organico, in generale le distanze erano corrette e tutti hanno dato tutto quello che potevano dare. Quando arrivi a questo punto, per cultura, sei un vincente. Se invece ci arrivi con la paura avrai alti e bassi”.

Sul Milan con e senza Ibra

“Il Milan con Ibra non era “scollato”, non si possono dare tutti i meriti o tutte le colpe a un singolo giocatore. Tutta la squadra ha avuto un momento in cui è caduta nella trappola del successo, cominci a pensare che sia facile e così hai già perso. Le partite si vincono durante la settimana, come le senti, come le vivi e come ti alleni. In quei momenti io ho sempre guardato di più le persone, Berlusconi diceva di lasciare agli altri i “delinquenti” che magari sapevano anche calciare. Dobbiamo pensare a quanto è stato importante in questa giornata, squadre ridotte a metà,  che hanno vinto, e se non hanno vinto, hanno giocato meglio dell’avversario.Questa secondo me è chiaramente una grande lezione”.

Sui problemi della Juve

“Quando le cose non funzionano può darsi che non ci siano giocatori motivati o adatti al tipo di calcio che l’allenatore vuole praticare. Non è un imperativo etico fare squadra, fai squadra perché conviene. Mai nessuno individualmente potrà raggiungere quello che raggiunge una squadra. Il gioco è quello che permette isolare chi ha attitudini sbagliate ed egoistiche. Ieri guardavo un giocatore della Roma, è un ragazzo interessante, ma gioca da solo, fa la lotta contro tutti . È un ragazzo che ha tanto, ma fa il solista in un’orchestra. Facciamo ancora fatica a capire la differenza tra gli sport individuali e gli sport di squadra”.

Sulla Roma

“La Roma è una squadra muscolare, quando ha subito il goal era un problema perché gioca a stare dietro e ripartire”.

Su Sarri e le difficoltà della Lazio

“Il calcio è fatto dal dominio del pallone e dalla capacità di portar via la palla agli avversari. Nella seconda la Lazio, oggi, non è così ordinata e organizzata. La mancanza di Acerbi non li aiuta sicuramente, era quello che coordinava un po’ tutta la difesa, però rispetto all’inizio ci sono già stati dei miglioramenti. Appena iniziano prendono subito 2 o anche 3 goal, poi però riescono a recuperare, sono sempre partite non noiose”.

Sulla sfida europea dell’Inter

“Prima si parlava di quanto sia interessante vedere l’Inter il giorno in cui affronterà il Liverpool. Questi giorni ho visto Liverpool, Chelsea e City, squadre che giocano ad altri livelli perché si muovono tutti e 11 in maniera organica, di conseguenza la fatica è minore e la velocità è doppia. Sarà interessantissimo vedere se l’Inter riuscirà a fare l’ennesimo scalino, se così fosse diventa un esempio per tutto il calcio italiano”.

photocredits acmilan.com

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