L’avvocato Felice Raimondo, esperto di temi economici e di finanza legati al mondo del calcio ed in particolare all’ambiente rossonero, ha analizzato e scritto in ESCLUSIVA per Radio Rossonera una relazione di approfondimento sul bilancio del Milan per la stagione 2021/2022. L’analisi si dividerà in 4 parti, ognuna delle quali toccherà un argomento diverso:

Prima parte
- Valore della produzione e gli effetti del COVID-19
- Costo della produzione tra premi scudetto e minori ammortamenti
Seconda parte
- Calciomercato 2021/2022
Terza parte
- Posizione finanziaria netta, contributo del socio di maggioranza Elliott e patrimonio netto
- L’acquisto di RedBird
Quarta parte
- Fair Play Finanziario: gli aggiornamenti del club
- Partecipazioni in altre società: SuperLeague
1 – ANALISI COMPLESSIVA DEL BILANCIO TRA VALORE E COSTI DI PRODUZIONE
L’esercizio chiuso al 30 giugno 2022 rappresenta il secondo post pandemia e l’ultimo di competenza di Elliott, socio di maggioranza che il 31 agosto 2022 ha finalizzato la vendita del pacchetto di controllo del Milan a RedBird, il fondo di Private Equity creato da Gerry Cardinale. Gli effetti del COVID-19 sui conti rossoneri, che hanno impattato parecchio sullo scorso esercizio, sono visibili anche in questo bilancio, che tuttavia presenta una ulteriore riduzione del deficit rispetto all’esercizio 20/21, seppure non nelle proporzioni e nelle modalità che ci si attendeva. Questo per una serie di fattori che analizzeremo di seguito.
- Il bilancio consolidato ha registrato un deficit pari a -66,5M
- Il bilancio d’esercizio ha registrato un deficit pari a -92,3M
Il valore della produzione (297,6M) e gli effetti del COVID-19
Com’è possibile notare ad occhio nudo, il valore della produzione è aumentato di 36,5M.
Gli effetti principali di questo aumento sono dovuti agli incassi relativi ai proventi da gare (mancanti nella stagione 20/21) pari a 32,5 milioni. È comunque bene precisare che nella scorsa stagione molte partite sono state giocate con un San Siro dalla capienza ridotta causa limitazioni Covid e il Milan è stato particolarmente sfortunato avendo giocato il big match casalingo contro la Juventus con pochissimi spettatori. Inoltre, sempre nella stagione 2021/22, va anche considerato il fatto che per scelta il Milan non ha incassato nulla dalla vendita degli abbonamenti.
Qui di seguito troviamo un riepilogo degli incassi della passata stagione, basato sui numeri forniti dal club al termine di ogni partita e che, grossomodo, coincide col dato a bilancio.
Per quanto riguarda invece i proventi da gestione dei calciatori, sono diminuiti di 18 milioni in ragione delle minori plusvalenze (argomento che approfondiremo più avanti), mentre i ricavi commerciali e da sponsorizzazioni sono aumentati complessivamente di 17,6 milioni. Un dato positivo ma ancora lontano dalle cifre di cui avrebbe bisogno il Milan per raggiungere i livelli dei top club in Europa.
Da segnalare però il fatto che, stando alle ultime indiscrezioni, il nuovo contratto con Puma dovrebbe portare 30 milioni nelle casse del club ma gli effetti economici dovrebbero iniziare solo dal 1° gennaio 2023 (quindi per metà esercizio 2022/23).
La voce altri ricavi e proventi, in aumento di 9,5 milioni, si riferisce principalmente per 17,8 milioni (non presenti nel precedente esercizio) alla plusvalenza relativa alla cessione dell’immobile “Casa Milan”.
Il costo della produzione (-352,6M) tra premi scudetto e minori ammortamenti
Passando invece ai costi della produzione notiamo un aumento di 5 milioni di euro. Analizziamo ora le voci più importanti.
Nel bilancio consolidato, il costo del personale (che include giocatori, tecnici, dirigenti e tutti i dipendenti) è rimasto invariato e incide per circa la metà sui costi complessivi. Se invece analizziamo il dato dei costi del personale nel bilancio societario, scopriamo che le quote variabili legate ai risultati sono aumentate di 8,6 milioni, verosimilmente per i premi scudetto.
Gli ammortamenti sono leggermente diminuiti. Nel dettaglio, gli ammortamenti che riguardano i diritti alle prestazioni pluriennali dei calciatori (i contratti) sono stati ridotti di 3 milioni, quale conseguenza della campagna trasferimenti 2020/21. Ma minori sono anche gli ammortamenti delle immobilizzazioni immateriali per 5,4 milioni di euro. Il tutto parzialmente compensato da maggiori svalutazioni dei diritti pluriennali alle prestazioni di alcuni giocatori, per effetto di cessioni minusvalenti avvenute sempre nel corso della campagna trasferimenti 2022/2023 per 8 milioni di euro.
Gli oneri da gestione dei diritti dei calciatori sono in diminuzione a causa dei minori costi di acquisizione temporanea (-4,3 milioni): anche di questo, però, ne parleremo nei prossimi capitoli.
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