Saelemaekers

Alexis Saelemaekers, meno male che ci(nquanta)sei

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SAELEMAEKERS – 56. I punti del Milan, dopo 26 giornate di campionato, in questa stagione sono 56. 20 punti in più rispetto alla stagione passata. Un ritmo elevatissimo, che ha retto la squadra in cima alla classifica per oltre venti giornate. L’ormai nota battuta di arresto delle ultime settimane (sia essa fisica, mentale o entrambe, non siamo qui per parlarne) ha comunque dato alla luce alcune vittorie importanti.

A Roma e a Verona il Milan è tornato ad essere il Milan di inizio stagione ed entrambe le sfide hanno un denominatore comune che fa rima con i punti ottenuti in classifica: Alexis Saelemaekers, il 56, appunto.

Per quanto il sottoscritto non ami parlare troppo di numeri, quelli del belga in questa stagione coadiuvano quella sensazione di importanza che spesso non viene marcata: tra campionato e Europa League, su 36 partite Saelemaekers è rientrato nell’undici iniziale per 21 volte. Di queste 17 sono le vittorie, mentre pareggi e sconfitte si dividono in egual misura le 4 restanti (le 2 sconfitte sono contro Spezia e Inter, n.d.r.).

Le 15 restanti (in cui il 56 o è subentrato o non era presente) recitano 6 vittorie, 6 pareggi e 3 sconfitte. È evidente quindi, come questa squadra abbia assolutamente bisogno del miglior Saelemaekers, anche in termini statistici.

Leggendo questi dati emerge una cosa su tutte: Alexis fa un lavoro importantissimo per la squadra, ma la cosa ancor più incredibile è che influisce silenziosamente, allo scuro, fa quel lavoro sporco che non viene rapito dall’occhio di molti. Un piccolo esempio? Il belga ha messo a referto solamente 3 gol e 5 assist. La quantità di punti prodotti dalla sua presenza in campo farebbe pensare ad un tabellino molto più ricco, considerando la sua posizione da esterno “d’attacco”.

Questo ci fa capire che Saelemaekers non è un calciatore belga come tutti gli altri. De Bruyne, Lukaku, Mertens, Nainggolan, i fratelli Hazard. Negli ultimi tempi siamo sempre stati abituati a giocatori di estro, colpi, fiammate. Campioni di assoluto livello, noti al mondo per valanghe di gol, caterve di assist e qualche migliaia di raccolte video su YouTube. Alexis è diverso. È arrivato in sordina a Gennaio 2020, tra lo scetticismo generale di tifosi e addetti ai lavori. Il suo arrivo a Linate con quella frangetta alta, le gote paonazze e il vestiario di dubbio gusto avevano già acceso le tastiere di innumerevoli tifosi; per non parlare del cognome, storpiato e ridicolizzato (anche simpaticamente) più e più volte.

Non serve che sia io naturalmente a dirvi che le cose, a distanza di più di un anno (e che anno, n.d.r.), siano ben più che cambiate. È entrato a far parte del gruppo, si è sentito parte integrante della squadra, si è preso la fascia destra, si è guadagnato estrema fiducia. Ha iniziato ha segnare qualche gol, a produrre assist. La crescita è stata continua, costante, sia in termini di consapevolezza che di qualità. E anche dal punto di vista umano, di gruppo, di squadra si è sciolto sempre di più. Il rapidissimo apprendimento dell’italiano ne è una prova (tralasciando i balletti di TikTok e le palle di neve su Instagram, n.d.r.).

Saelemaekers è il giocatore tipo del suo allenatore, lo specchio di Stefano Pioli: poche aspettative, nessun clamore. L’equilibratore, il normalizzatore che si trasforma in “potenziatore“. E se Pioli è lì, a 56 punti, a giocarsi una stagione importante, tanto merito è anche del suo potenziatore, del numero 56, di Alexis Saelemaekers.

Photo credits: acmilan.com

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